Cerca

ECONOMIA & AGRICOLTURA

Piemonte, pascoli a secco: l’allarme di Coldiretti. “Rischio stop alla stagione in alpeggio”

Dopo due mesi di scarse piogge, i prati d’alta quota sono sempre più aridi. Temperature in aumento, carenza d’acqua e lupi mettono in crisi allevatori e mandrie di razza Piemontese

Piemonte, pascoli a secco: l’allarme di Coldiretti. “Rischio stop alla stagione in alpeggio”

Due mesi quasi senza pioggia e pascoli sempre più aridi: è questa la situazione che preoccupa il comparto zootecnico piemontese. La crisi idrica, che ha già colpito diverse zone della regione, non ha risparmiato neppure l’alta quota. Qui, i prati d’alpeggio mostrano i segni di un’annata difficile, con il rischio concreto di compromettere la stagione estiva e la produzione di foraggio.

Coldiretti Piemonte parla di una condizione “al limite”, legata non solo alla scarsità di precipitazioni ma anche alle particolari caratteristiche della montagna. I pendii ripidi e talvolta instabili aumentano i rischi per le mandrie, rendendo più complessa la gestione del bestiame. Una criticità che riguarda soprattutto i capi di razza Piemontese, simbolo dell’allevamento locale e risorsa di grande valore per l’agroalimentare regionale.

Le previsioni meteorologiche per le prossime settimane non aiutano l’ottimismo: è atteso un aumento delle temperature, che potrebbe costringere molti allevatori a concludere la stagione in anticipo. Un’eventualità che, sottolineano la presidente Cristina Brizzolari e il delegato confederale Bruno Rivarossa, avrebbe “gravi ripercussioni anche dal punto di vista economico”.

Gli effetti dei cambiamenti climatici si fanno sentire anche in quota, con stagioni sempre meno regolari e sbalzi termici più marcati. Ciò incide sull’equilibrio dei pascoli e sulle condizioni di vita degli animali in alpeggio, aggravando la già delicata gestione quotidiana delle aziende agricole.

A queste difficoltà si sommano le pressioni della fauna selvatica. Coldiretti denuncia in particolare la presenza crescente del lupo, descritta come “sempre più invasiva” sulle Alpi piemontesi, e gli attacchi agli animali al pascolo. Minacce che si aggiungono alle sfide climatiche, rendendo più fragile un settore che svolge un ruolo decisivo non solo nella produzione, ma anche nella tutela e salvaguardia del territorio montano.

L’associazione chiede di mantenere alta l’attenzione su un comparto che, oltre a garantire eccellenze alimentari, rappresenta un presidio vivo della montagna. Un presidio che oggi, di fronte alla scarsità d’acqua e ai cambiamenti ambientali, rischia di essere messo a dura prova.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.