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IL CASO

Bufera a San Salvario tra la Fraternità e il parroco di via Nizza: «Ci vieta le messe»

L'ente gestore della cappella di via Petitti scrive alla Diocesi. Ma il don replica: «Non è una mia decisione»

polemica chiesa

Niente più messe da settembre nella cappella e parte la protesta dei fedeli. Succede a San Salvario dove tra pochi giorni, dopo ben sette anni, non verranno più officiate le funzioni religiose nella cappella Maria Consolatrice di via Petitti 24. Una decisione dietro la quale ci sarebbe don Riccardo Baracco, parroco del Sacro Cuore di Gesù di via Nizza. Il quale avrebbe “consigliato” a padre Valter Bonetto, dell’Oratorio di San Filippo Neri, di non proseguire le celebrazioni in via Petitti. Una scelta, quella del don, che però ha fatto infuriare i parrocchiani e in particolare la Fraternità Maria Consolatrice, cioè l'ente gestore della cappella di via Petitti, edificio di proprietà dell’Asl di Torino.

E la protesta si fa a colpi di avvisi in bacheca, dai toni tutt'altro che amichevoli nei confronti del parroco. Sì perché sul foglio che è stato affisso fuori dalla cappella, la Fraternità Maria Consolatrice parla di “comportamento subdolo del parroco, che ha agito con sotterfugio senza confrontarsi con la comunità, forse per non metterci la faccia e perché non vi sono motivazioni valide se non distruggere un germoglio di fede e di carità usando, per altro, metodi discutibili”. 

E dire che i rapporti tra don Baracco e la Fraternità sono sempre stati cordiali. Il parroco nel 2018 decise infatti di ripristinare la messa nella cappella, salvo poi ultimamente ripensarci e invitare i preti a non celebrarla più. «Ma il don non si è mai espresso pubblicamente - afferma Claudio Albera, presidente della Fraternità Maria Consolatrice - e vogliamo capire il perché. Gli abbiamo scritto chiedendogli un incontro, vogliamo delle risposte perché la messa in via Petitti attira quasi sempre una settantina di persone e a Natale la cappella è gremita. Noi abbiamo cambiato l’organo, cercato e trovato i preti per le celebrazioni. E ora niente più messe? Via Nizza per molti fedeli è lontana». La Fraternità, a proposito, ha scritto anche al vescovo ausiliare Alessandro Giraudo. Don Baracco replica laconicamente: «Non è una mia decisione. Ho sempre aiutato la Fraternità. Ce l’hanno con me? Mai stato un loro nemico, anzi».

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