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Torino firma il futuro dello spazio: ecco Curie, il “cuore elettrico” dei satelliti del futuro

Alla Small Satellite Conference di Salt Lake City svelata la PCDU che alimenterà le missioni nello spazio profondo, con debutto previsto nel 2026 sulla missione HENON

Torino firma il futuro dello spazio: ecco Curie, il “cuore elettrico” dei satelliti del futuro

Power Suite Curie

Torino si conferma capitale dell’innovazione spaziale con Power Suite Curie, nuova tecnologia sviluppata da Argotec e destinata a ridefinire l’esplorazione dello spazio profondo. Presentata alla Small Satellite Conference di Salt Lake City, la PCDU (Power Conditioning and Distribution Unit) di nuova generazione è progettata per garantire potenza e affidabilità a satelliti impegnati in missioni oltre i 24 milioni di chilometri dalla Terra.

Frutto di un co-engineering con l’Agenzia Spaziale Europea, Curie combina miniaturizzazione, modularità e resistenza alle radiazioni. Il suo debutto operativo è previsto sulla missione HENON, in partenza a fine 2026, che raggiungerà il Sole e la Distant Retrograde Orbit per raccogliere dati sul meteo spaziale e segnalare tempestivamente eventuali eventi critici.

HENON, sviluppata nell’ambito del programma GSTP dell’ESA e finanziata dall’Agenzia Spaziale Italiana tramite il progetto ALCOR, coinvolge anche Regno Unito e Finlandia. La missione punta ad aprire nuove prospettive per costellazioni satellitari destinate allo spazio profondo, con soluzioni più competitive e performanti.

Argotec vanta già primati importanti: è l’unica azienda al mondo ad avere due piccoli satelliti operativi nello spazio profondo e detiene il record dell’oggetto italiano più lontano dalla Terra, a 14 milioni di chilometri. Con Curie e HENON, l’asticella si alza ancora, consolidando il ruolo dell’Italia tra i protagonisti della ricerca e dell’innovazione spaziale.

Come sottolinea il CEO David Avino, “Curie rappresenta un cambio di paradigma per l’industria spaziale italiana e internazionale. Il Deep Space è la nostra storia e una sfida che affrontiamo insieme a ESA e ASI per spingere la ricerca oltre i confini attuali”.

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