Cerca

SANITA'

Svolta storica nella lotta alla SLA: lo studio torinese cambia la partita

"I casi sono in aumento: trattiamo 400 pazienti all'anno"

Svolta storica nella lotta alla SLA: lo studio torinese cambia la partita


Una nuova frontiera nella diagnosi precoce della Sclerosi Laterale Amiotrofica
(SLA) arriva da uno studio internazionale coordinato dal professor Adriano Chiò, direttore della Neurologia 1 universitaria della Città della Salute e della Scienza di Torino – ospedale Molinette, e dal professor Andrea Calvo, neurologo della stessa struttura, in collaborazione con i National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica internazionale Nature Medicine. A Torino, come ci spiega Chiò, vengono trattati 400 casi all'anno legati a pazienti affetti da SLA "Un numero che ha subito un piccolo aumento negli ultimi tempi". Il professore specifica: "Abbiamo, oltre i nostri pazienti cronici, anche diverse persone che scelgono il nostro Polo e si spostano da tutta Italia per le cure".

Stephen Hawking ha trascorso gran parte della sua esistenza convivendo con la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), una patologia neurodegenerativa che compromette i motoneuroni, nota anche come malattia di Lou Gehrig. Nonostante la diagnosi ricevuta all’età di 21 anni e le previsioni iniziali che indicavano una sopravvivenza limitata, Hawking è riuscito a vivere per oltre mezzo secolo con la malattia, in parte grazie a una variante rara e a progressione lenta

Al centro dello studio c’è l’identificazione di un insieme di 33 proteine plasmatiche, i cui livelli risultano significativamente alterati nei pazienti affetti da SLA rispetto ai soggetti sani. L’individuazione è stata possibile grazie alla piattaforma Olink Explore 3072, una tecnologia di proteomica ad alta precisione che consente la quantificazione simultanea di oltre 3.000 proteine nel plasma, utilizzando un sistema a base di anticorpi e sonde a DNA. L’analisi è stata condotta inizialmente su una coorte di 183 pazienti con SLA e 309 soggetti di controllo sani. La validità dei risultati è stata successivamente confermata su una seconda coorte indipendente, rafforzando la robustezza del dato scientifico. Un ulteriore sviluppo dello studio ha visto l’impiego di modelli avanzati di machine learning per elaborare un algoritmo capace di distinguere i pazienti dai soggetti sani con un’accuratezza del 98,3%. Ma il dato più significativo riguarda l’evidenza che alterazioni proteiche indicative della malattia possono essere rilevate anni prima della comparsa dei sintomi clinici, aprendo la possibilità di interventi terapeutici nella fase preclinica, ancora silente ma già patologicamente attiva.

A sinistra il professor Adriano Chiò, a destra il professor Andrea Calvo

 “Questi risultati rappresentano una vera svolta – spiega il professor Chiò –: per la prima volta disponiamo di uno strumento potenziale in grado non solo di migliorare la diagnosi della SLA, ma di anticiparla significativamente. È un passo fondamentale verso terapie più tempestive e mirate”. Le alterazioni riscontrate coinvolgono principalmente i motoneuroni, i muscoli e il metabolismo energetico, indicando che la malattia inizia a livello biologico ben prima della comparsa dei sintomi motori, quando ancora sarebbe teoricamente possibile intervenire in modo efficace per rallentare o modificare il decorso. “Innovazione, ricerca e intelligenza artificiale sono alla base della sanità del futuro”, ha dichiarato Federico Riboldi, assessore alla Sanità della Regione Piemonte. Per Thomas Schael, commissario della Città della Salute, “questo studio conferma il riconoscimento internazionale dei nostri professionisti, sia sul piano clinico che scientifico. È un punto di partenza verso il futuro Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione”. Oggi pomeriggio vi sarà un incontro importante per il proseguimento dello studio: a Torino sono attesi diversi esponenti della medicina da tutta Europa per discutere dei passi avanti ancora da fare e di come migliorare, ancora, diagnosi precoce della malattia. 

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.