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Il caso

Antisemitismo in classi e chat: la denuncia del rabbino Finzi

Secondo l’Osservatorio Cdec aumentano i contenuti antisemiti online nel 2024

Violenze sessuali alla scuola media: "Sono un prof porcellino"

«Basta dire: “Io difendo Israele”, per subire pesanti attacchi sui social».

Rav Ariel Finzi, il rabbino capo della Comunità Ebraica di Torino all’indomani della Giornata Internazionale delle vittime di atti di violenza basati su credo religioso non nasconde una certa amarezza.

«Perché la sinagoga e la scuola ebraica devono essere controllate dalle forze dell'ordine, in che altra chiesa o scuola questo accade?», domanda retorico.

«Dal 7 ottobre dello scorso anno c’è stata una crescita esponenziale degli episodi di odio nei confronti degli ebrei», dice.

E lo confermano anche i dati dell’Osservatorio sull’antisemitismo Cdec, del 2024, che parla di «un aumento significativo di contenuti antisemiti diffusi sui social media a partire dall’ottobre 2023».

Secondo l’Osservatorio il 23 % degli studenti delle scuole superiori dichiara di aver assistito almeno una volta a battute o commenti antisemiti nella propria classe, e il 17 % afferma di aver visto o ricevuto messaggi antisemiti in chat scolastiche.

«Viviamo momenti di grande ostilità verso noi ebrei e di rinascita dell'antisemitismo. È estremamente importante rendersi conto - afferma il rabbino - di cosa sia il sionismo e che l'antisionismo è una forma moderna di antisemitismo».

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