A Torino nasce il "Tavolo della Speranza": esponenti religiosi e laici dialogano sulla guerra a Gaza

La situazione nella Striscia di Gaza resta estremamente critica, con migliaia di civili palestinesi in condizioni di grave emergenza umanitaria, privi di accesso sufficiente ad acqua, cibo e medicinali. Dall'altra parte, circa 50 ostaggi sono ancora detenuti, una circostanza definita inaccettabile dai promotori dell’iniziativa torinese denominata “Tavolo della Speranza”, costituitosi domenica 20 luglio scorso.

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Il Tavolo riunisce rappresentanti religiosi e laici delle diverse comunità coinvolte o sensibili al conflitto israelo-palestinese, con l’obiettivo di favorire il dialogo interreligioso e incoraggiare la pace in Medio Oriente. La costituzione del gruppo è stata promossa da personalità delle comunità cristiana, ebraica e islamica di Torino, ispirandosi alla recente dichiarazione congiunta “Sulla guerra a Gaza e sulla responsabilità comune per la pace”, firmata dal Cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, e da Daniele De Paz, presidente della Comunità Ebraica bolognese.

Gli organizzatori dichiarano che "l’appuntamento torinese del 20 luglio U.S. vuole essere il primo di una serie di incontri atti ad approfondire la conoscenza dei motivi storici alla base dei problemi che affliggono i popoli di Israele e di Palestina ed a costruire un percorso comune che consenta di affrontare le gravi ripercussioni nella nostra società dove sembra che si facciano strada, sempre più prepotentemente, sentimenti di antisemitismo ed islamofobia".

All'iniziativa torinese hanno aderito Amir Younes (Centro Islamico “Dar Al Iman”), Ariel Finzi (Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Torino), Dario Disegni (Presidente Comunità Ebraica di Torino), Valentino Castellani (Presidente Comitato Interfedi della Città di Torino), Giampiero Leo e Walter Nuzzo (Coordinamento Interconfessionale “Noi siamo con Voi”), insieme ad altri esponenti locali.

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