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Curiosità
23 Agosto 2025 - 12:20
Chi pensa alle balene immagina gli oceani lontani, non certo le colline piemontesi. Eppure, milioni di anni fa, l’attuale Piemonte era sommerso da mari caldi e poco profondi, più caldi dell’attuale Mediterraneo. Quei mari ospitavano una grande varietà di organismi, tra cui i cetacei, i cui resti fossili sono oggi testimonianze preziose conservate nei sedimenti terziari. Questo rende il Piemonte una delle regioni più importanti a livello internazionale per lo studio dei fossili di balene.
L’ultima scoperta significativa risale all’autunno del 1993 a San Marzanotto, vicino ad Asti. Un proprietario terriero, mentre sistemava la strada della sua vigna, ritrovò delle ossa gigantesche. Dopo i sopralluoghi della Soprintendenza, i resti furono identificati come quelli di un cetaceo pliocenico lungo 6-7 metri, probabilmente del genere Balaenoptera, forse la specie acutorostrata.
Lo scheletro, in ottimo stato di conservazione nonostante alcuni danni da lavori agricoli, oggi comprende cranio, vertebre cervicali e dorsali e numerose coste frammentarie. La parte posteriore dell’animale non fu mai trovata e potrebbe ancora essere sepolta nella collina. Tra le ossa furono rinvenuti anche dei denti di squalo, probabilmente testimonianza dell’attività dei predatori su una carcassa già morta.
Il fossile verrà sottoposto a lungo lavoro di pulitura e restauro per la conservazione, prima di essere esposto ad Asti in sale appositamente predisposte. La collina di San Marzanotto si inserisce in un’area già ricca di ritrovamenti, tra cui il celebre scheletro di Balaenoptera acutorostrata cuvierii rinvenuto nel 1959 a Valmontasca. La frequenza dei ritrovamenti suggerisce che durante il Pliocene, nel cosiddetto “Bacino Pliocenico Astigiano”, le acque calme e poco profonde, abbondanti di cibo, favorivano la presenza stanziale di gruppi di balenottere, che qui nascevano e si accoppiavano. Molti di questi animali finirono la loro vita per cause naturali e i loro resti si fossilizzarono fino a oggi, raccontando una storia sorprendente: il Piemonte, una volta, era davvero mare.
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