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IL REPORTAGE
24 Agosto 2025 - 06:30
Controlli nel parco Peccei
Sono le ore 10 del mattino. Un ragazzo che prepara una dose, un uomo seduto a terra che fuma crack e ragazzi che bevono birra. Non è la scena di un film. È la fotografia, drammatica e reale, di ciò che accade ogni giorno al parco Peccei, nel cuore di Barriera di Milano.
Il parco, inaugurato poco più di dieci anni fa per riqualificare il quartiere, si è trasformato in un punto di ritrovo per tossicodipendenti e spacciatori. “La grande superficie ex industriale - circa 43mila metri quadri - chiusa tra passante ferroviario, via Cigna e via Valprato è ora il cuore verde del quartiere: una sintesi di innovazione, ambiente e qualità della vita”, questo è quanto si legge sul sito del Comune di Torino per presentare la riqualificazione del parco.
Nulla da eccepire sul “cuore verde”: alberi rigogliosi, giochi per bambini, attrezzi per l’attività fisica, panchine che dovrebbero offrire momenti di relax. Ma basta una piccola passeggiata per scoprire l’altra faccia della medaglia: bottiglie di birra vuote abbandonate ovunque, una distesa infinita di tappi di bottiglia e pezzi di vetro nell’erba. Per non parlare dei mucchietti di carta igienica tra l’erba per nascondere escrementi umani. Insomma, nulla che possa neppure lontanamente avvicinarsi ad una vita di qualità. I residenti, soprattutto quelli che abitano nei condomini affacciati sul parco, lo raccontano da tempo: la situazione è ormai fuori controllo. «Vede quei ragazzi sudamericani, nelle loro macchine con la musica a tutto volume? – racconta il signor Filippo – non sono lì per caso. Sono in molti che durante il giorno vengono qui a bere e, quando l’alcol prende il sopravvento, iniziano a lanciarsi le bottiglie e a distruggere le auto parcheggiate».
Dalle auto, circondate da decine di bottiglie vuote, scendono quattro ragazzi e una ragazza. Uno si abbassa i pantaloni e urina contro un cespuglio, incurante delle persone presenti nel parco; poco dopo un amico lo imita. Poi riprendono a bere, come se nulla fosse. Si tolgono le magliette e restano a petto nudo. Tra le vetture, invece, un altro giovane si prepara a bucarsi: stringe il laccio emostatico attorno al braccio, pronto a iniettarsi la dose.
I cittadini, disgustati e intimoriti, non resistono oltre e decidono di chiamare la Polizia. «Tutto questo è inaccettabile. E se poi si mettessero alla guida? Se provocassero un incidente e ci scappasse il morto?» sbotta il signor Francesco, esasperato.
La Polizia arriva sul posto e procede ai controlli di rito. I ragazzi restano fermi, nessuna resistenza, poi, terminati gli accertamenti, abbandonano le auto e si allontanano a piedi con il loro sacchetto pieno di birre. Proseguiamo la passeggiata nel parco. Ci sono persone che portano a spasso il cane, bambini che giocano nell’area a loro dedicata, mamme e papà che camminano spingendo il passeggino. Scene di normalità, almeno in apparenza. Perché, a pochi metri di distanza, sulle panchine siedono gli spacciatori in attesa dei clienti, mentre qualcuno, seduto a terra, fuma crack senza alcun timore. Tutto alla luce del sole. E non solo: lo stesso copione si ripete anche di notte.
«I problemi non sono solo quelli – sottolinea la signora Deborah – ci sono anche le baby gang di origine magrebina che girano con il taser, e poi ci sono persone che si fanno le grigliate nel parco, lasciando rifiuti e sporcizia».
«Non c’è pace nemmeno per chi porta a spasso il proprio cane: in più di un’occasione si sono feriti camminando tra i frammenti di vetro sparsi nell’erba», ci dice Eleonora.
«È evidente che il Sindaco utilizzi il parco solo per le sue passerelle politiche – afferma la consigliera di Circoscrizione 6 Verangela Marino – Tutto viene ripulito e sistemato prima del suo arrivo, ma quando se ne va il parco torna rapidamente al degrado. Ai tanti residenti e frequentatori quotidiani del parco Peccei queste passerelle interessano molto poco: ciò che conta davvero è poter vivere un’area verde sicura e pulita, e oggi non è così»
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