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Sanità
26 Agosto 2025 - 12:00
Bertero
La diagnosi rappresenta - in ambito sanitario - il passo fondamentale per definire strategie di cura adeguate. Farlo in tempi brevi, e soprattutto prevenire l'insorgere di disturbi o malattie, è l'obiettivo della medicina contemporanea. Quando ci si riferisce ai tumori cerebrali, i dati alla mano indicano - ad esclusione delle metastasi - il meningioma tra quelli con maggiore incidenza. Sono 10 ogni 100mila i casi registrati, nel quale si inseriscono principalmente pazienti nella fascia 60-70 anni.
Il 40% dei tumori cerebrali ha origini dalle meningi, membrane di rivestimento del cervello e midollo spinale. L'aspetto positivo di tale statistica si riflette nel monitoraggio che, nella maggioranza dei casi, presenta neoplasie a comportamento benigno e a lenta crescita. Nonostante l'asportazione chirurgica risulti il più delle volte sufficiente, oltre il 20% degli affetti sviluppa una recidiva di malattia nel corso del follow up. Una progressione del tumore può causare disturbi neurologici significativi che, oltre a peggiorare la qualità di vita, mostrano quadri clinici complessi. Lo strumento della radioterapia interviene efficacemente sulla recidiva, ma comporta costi ed effetti collaterali non sempre sostenibili.
L'AOU Città della Salute e Scienza di Torino si è dunque adoperata per valutare l’efficacia di nuovi strumenti di diagnostica molecolare nel predire il rischio di recidiva. Coordinato dal professor Luca Bertero, appartenente alla struttura di Anatomia Patologica 2 U diretta dalla professoressa Paola Cassoni, il progetto è frutto di una collaborazione con le strutture di Radioterapia, Neurochirurgia e Neuro-oncologia dell’AOU ed è stato recentemente premiato con un finanziamento di 200.000 euro per la ricerca traslazionale della Fondazione Ricerca Molinette.
Il nuovo progetto di ricerca sarà dedicato ai casi di meningioma più complessi da diagnosticare, quelli in cui le tradizionali tecniche anatomo-patologiche non bastano a fornire risposte certe. In queste situazioni, le metodiche di diagnostica molecolare avanzata possono rappresentare un passo decisivo, permettendo di definire terapie più mirate e incidendo positivamente sugli esiti clinici dei pazienti.
L’iniziativa, che punta a migliorare la conoscenza di una patologia oncologica piuttosto diffusa, rappresenta anche un esempio concreto di collaborazione strategica tra gruppi di ricerca e strutture cliniche. Un lavoro di squadra che, integrando competenze diverse in momenti differenti del percorso diagnostico e terapeutico, contribuisce ad affrontare con maggiore efficacia malattie complesse.
Curarsi con la ricerca in Piemonte è la rubrica della Regione Piemonte realizzata in collaborazione con il DAIRI Regionale (DAIRI-R) per raccontare i progetti sviluppati all’interno delle Aziende Sanitarie Regionali. Dopo aver sottolineato l’importanza della ricerca e il ruolo degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico presenti sul territorio, oltre a quello del DAIRI-R nella governance sanitaria regionale, ogni settimana verrà presentata un’esperienza diversa, per valorizzare pratiche e risultati che rafforzano un sistema sanitario sempre più innovativo e fondato sull’evidenza scientifica.
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