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Primati torinesi
26 Agosto 2025 - 17:30
La Mole Antonelliana nasce come sinagoga: nel 1862 la Comunità ebraica incarica Alessandro Antonelli, in un contesto di nuovi diritti sanciti dallo Statuto Albertino
La Mole Antonelliana nasce come sinagoga: nel 1862 la Comunità ebraica incarica Alessandro Antonelli, in un contesto di nuovi diritti sanciti dallo Statuto Albertino. Il cantiere apre nel 1863, ma le continue variazioni dell’architetto – soprattutto l’aumento dell’altezza – fanno crescere tempi e costi. Nel 1869 i lavori si fermano per esaurimento dei fondi. Tra 1877 e 1878 il Comune rileva l’opera, la destina a monumento civile dedicato a Vittorio Emanuele II e ne assume il completamento. Dal 1908 al 1938 l’edificio ospita il Museo del Risorgimento.
Il rivestimento esterno in lastre di pietra di Luserna accompagna una progressiva rincorsa verso l’alto: la guglia viene ultimata il 10 aprile 1889 e l’edificio raggiunge 167,5 metri. In quel momento la Mole è l’edificio più alto d’Europa e, per tecnica costruttiva, il più alto in muratura; la struttura più elevata è però già la Torre Eiffel, inaugurata pochi giorni prima a 300 metri. Alla sommità nel 1889 viene collocato il Genio Alato di Celestino Fumagalli; una tempesta lo danneggia nel 1904 e nel 1906 è sostituito da una stella a cinque punte. Il 23 maggio 1953 un violento evento atmosferico abbatte gli ultimi 47 metri della guglia: la ricostruzione, con anima metallica rivestita, si conclude nel 1961.
Pioniere anche sul piano tecnico, la Mole è tra i primi edifici cittadini illuminati a gas a fine Ottocento e dispone oggi di un ascensore panoramico che raggiunge il “tempietto” (circa 85 metri) in poco meno di un minuto, attraversando lo spazio centrale noto come Aula del Tempio. Dal 2000 l’edificio è sede del Museo Nazionale del Cinema, istituzione nata dalla collezione avviata da Maria Adriana Prolo nel dopoguerra.
La Mole compare sui 2 centesimi di euro italiani dal 2002. Un errore di conio produsse anche 1 centesimo con la Mole al posto di Castel del Monte: gli esemplari furono ritirati, ma alcuni raggiungono in asta valutazioni nell’ordine di diverse migliaia di euro. Nel complesso, la storia dell’edificio è quella di una riconversione riuscita: da tempio progettato a simbolo civico e sede di museo, con un primato di altezza che resta riferito alla categoria degli edifici in muratura.
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