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Il caso

Il problema cinghiali non si “sposta”, sterilizzarli potrebbe servire

Per l’assessore di Nichelino servono in primis misure dissuasive

Il problema cinghiali non si “sposta”, sterilizzarli potrebbe servire

«La specie potenzialmente invasiva e può creare danni. Ma i cinghiali si muovono da sempre lungo le sponde fluviali. È la loro natura. Dire che si siano “spostati” è miope». Fiodor Verzola, assessore ai Diritti animali presso il Comune di Nichelino rispedisce le insinuazioni al mittente. Dalla Circoscrizione 2 di Torino, infatti, in più di un’occasione si era detto che la battuta di caccia dello scorso gennaio con cui erano stati abbattuti al Boschetto di Nichelino 15 esemplari di cinghiali, ne avesse fatti rifugiare altri verso Torino. Alla Bela Rosin, oltre il rio Sangone.

Niente di bizzarro, secondo l’assessore. «Ma non è che “arrivino da Nichelino”. I cinghiali si muovono di continuo», dice. Il problema non è negletto: «A nord del Sangone metteremo una rete metallica molto spessa che disincentivi gli spostamenti. E stiamo aspettando i “cassonetti anti intrusione”, oltre ai cannoncini spara-salve. Dopo di che - spiega Verzola - in extrema ratio ci potrebbe essere l’addormentamento».

Queste non sarebbero, ovviamente, le uniche misure possibili. Un approccio un po’ più “illuminato” sarebbe quello del confronto con le associazioni animaliste. «Come la Lav, con cui collaboro. Loro ad esempio raccontano come le sterilizzazioni tramite farmaci potrebbero servire - spiega Verzola. E molto passa per la sensibilizzazione. I cinghiali ci sono perché la nostra immondizia è il loro cibo», conclude.

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