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"Doveroso un numero aperto sostenibile": Bernini sulla riforma degli aspiranti medici

In occasione della firma del protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Università e della Ricerca e la Fondazione Compagnia di San Paolo per il Piano Mattei, la ministra difende il semestre aperto

"Doveroso un numero aperto sostenibile": Bernini sulla riforma degli aspiranti medici

«Al di là dello scetticismo — disatteso — sta funzionando bene». La ministra dell'Università Anna Maria Bernini, di passaggio a Torino per la firma di un protocollo d’Intesa con il presidente della Fondazione San Paolo Marco Gilli nell’ambito del Piano Mattei, difende la riforma.

Da quest’anno, infatti, anzi, dal 1° settembre 2025, prende ufficialmente il via il nuovo modello di accesso al corso di laurea in Medicina e Chirurgia. Dove il classico test d’ingresso lascia spazio a un semestre aperto, con oltre 53.800 studenti iscritti: circa 3mila a Torino.

Un vero e proprio cambio di paradigma, che subordina la possibilità di proseguire nel percorso al superamento di tre esami obbligatori. «Il nostro obiettivo non è fermare gli studenti fuori dai cancelli dell’università. Ma formarli dentro», continua la ministra.

Oggi i posti disponibili a livello nazionale sono circa 24mila. «Sono partita da 14mila. Poi di anno in anno abbiamo aperto un po’ di più. Il numero deve essere sostenibile», dice. «Tutti si stupiscono, ma era mio dovere farlo», conclude.

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