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Sfama i colombi dal balcone e i vicini chiamano i vigili: «Agenti a casa mia tre giorni di fila»

La diatriba tra un 84enne e i suoi vicini di casa per l'abitudine di dare da mangiare agli uccelli: «Mi fanno compagnia»

Pietro Giancaspero ha 84 anni e vive al piano terra di via Onorato Vigliani 189 

Pietro Giancaspero ha 84 anni e vive al piano terra di via Onorato Vigliani 189 

«I vigili sono venuti tre volte a casa mia in tre giorni, e solo perché sfamo dei colombi. Ma non sarebbe meglio dare la caccia a ladri e malviventi invece che a me?». Pietro Giancaspero ha 84 anni e vive al piano terra di via Onorato Vigliani 189 a Torino con moglie e figlio. Ex commerciante, da prima ancora di andare in pensione ha scoperto una passione per gli animali e, in particolare, per i volatili. Un “hobby” che, come comprensibile, non è però ben visto dai vicini di casa, infastiditi dalla sporcizia provocata dai colombi che affollano il cortile del condominio, sotto il balcone di Pietro, in attesa delle sue briciole. «Io in realtà sfamo i passerotti - spiega l’anziano - ma le briciole che lascio per loro sul balcone cadono in cortile e attirano anche i colombi». Un passatempo che evidentemente non è molto ben visto nel condominio. «Io vivo qui in affitto da 30 anni e a me nessuno ha mai detto nulla, ne i vicini ne il padrone di casa - racconta Pietro - Con i vicini vado d’accordo, faccio loro favori, gli ritiro anche i pacchi quando non sono in casa. Ma l’altra settimana i vigili hanno suonato alla mia porta e mi hanno detto di aver ricevuto delle lamentele. Mi hanno anche detto che qualcuno ha mandato loro una foto del sottoscritto che dà da mangiare ai piccioni». I sopraluoghi sarebbero stati addirittura tre, in seguito ai quali Pietro ha deciso di “arrendersi”: «Ho smesso di dare da mangiare ai passerotti - dice con voce rassegnata - ma mi dispiace, mi facevano compagnia». Nelle diatribe tra vicini di casa però non è sempre semplice capire da che parte sta la ragione e da che parte il torto. Le versioni, a seconda della campana che si sente, sono spesso diversi e anche questo caso non è da meno. «Diversi condomini si sono lamentati della situazione - spiegano dallo studio che amministra il condominio - e questo già da anni, tanto che nel marzo 2020 abbiamo mandato al signor Giancaspero una prima raccomandata, alla quale sono seguiti più verbali delle riunioni di condominio. Oltretutto ci sono segnalazioni di liti e discussioni finite a male parole e sappiamo che anche il padrone di casa gli ha fatto presente la situazione, purtroppo senza che sia stato possibile trovare una soluzione».

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