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Vita politica
15 Settembre 2025 - 20:44
A che punto è la costruzione dell'alleanza tra Pd, M5s e Avs per la prossima consiliatura?
"Non lo so. Posso dire quel che penso io". E quello che pensa la numero due di Giuseppe Conte, nonché ex sindaca di Torino Chiara Appendino - che è implicitamente l'ospite più attesa dell'ultima serata della Festa dell'Unità - è chiaro e semplice: serve discontinuità. "Ma non per me, per Torino". La domanda che sin dall'inizio del confronto insieme ai senatori Silvia Fregolent, Italia Viva, Andrea Giorgis (Pd), Marco Lombardo (Azione) e il deputato Marco Grimaldi (Avs) è facile da intuire. Chiara Appendino darà il placet al campo largo con i democratici?
Dissociandosi subito dal "Testardamente unitaria", slogan della segretaria Dem Elly Schlein, centra subito il punto. "Credo nel testardamente coerente", dice. Sedersi attorno a un tavolo e dialogare su un progetto nuovo, magari. Ma a questo tavolo lei sembra proprio non ci sarà. E che non voglia Lo Russo. Non è una cosa personale, giura, anche se il clima tra i due non è mai stato disteso, dalle scorse Amministrative. Ma negli ultimi tempi Lo Russo l'aveva addirittura ringraziata per il "varco" agli Atp fatti quando da sindaca c'era la pentastellata. "Magari fosse una cosa personale. Si risolverebbe davanti a un caffè. Invece io credo nella discontinuità. E in una persona in grado di creare speranza nelle sacche di invisibili".
"Qual è l'obiettivo? Battere le destre è troppo facile. Il nostro obiettivo politico è parlare a chi non crede più alle istituzioni, a chi manco la prende la tessera elettorale, chi rinuncia alla carne perché non ce la fa. Parlare a chi non si sente rappresentato. Non posso essere protagonista io. Ma se quelle persone e le diseguaglianze ancora aumentano non posso essere io a rappresentarle. E non può neppure chi governa questa città".
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