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la cerimonia
24 Settembre 2025 - 09:05
I nuovi carabinieri del 143esimo corso
«Nella vita ci sono tante storie di successo, piccole oppure grandi non importa, basta che si realizzano perché ci sono persone che hanno una passione, il coraggio di viverla, con coerenza e con costanza. La vostra passione è l’Arma dei carabinieri e avere passione per l’Arma dei carabinieri significa avere passione per una vita dinamica, operativa, per la nostra uniforme, per la gente che popola quelle comunità dove spesso la stazione carabinieri è l’unico presidio di sicurezza, significa avere passione per quella funzione sociale che è anche la nostra missione, una funzione sociale che ci vede e ci deve vedere sempre vicino a chi è in difficoltà a chi è più fragile. Se questa è la nostra passione, trovate sempre la forza di viverla con determinazione coraggio e perseveranza». Sono le parole di augurio che il comandante della Scuola allievi carabinieri di Torino, il colonnello Giuseppe Carubia ha rivolto, ieri mattina, alle allieve e agli allievi carabinieri del 143esimo corso che ha prestato giuramento, alla caserma “Cernaia” di via Valfrè, dopo ben sei mesi di duro corso.
Numerose le autorità civili e militari presenti alla cerimonia. Il Comune è stato rappresentato dall’assessore alla Sicurezza, Marco Porcedda, mentre il consiglio comunale era rappresentato dalla sua presidente, Maria Grazia Grippo. Il giuramento di fedeltà alle istituzioni e alla Repubblica da parte dei 302 militari, è stato preceduto dalla consueta apposizione degli alamari sulla divisa, il momento solenne che ha sancito il passaggio da allievo carabiniere a carabiniere effettivo.
Inno di Mameli, giuramento alla bandiera della Repubblica italiana, oltre alla “preghiera del carabiniere” letta per l’occasione dal cappellano militare. «Questa è una festa che si è svolta in un bellissimo clima, un clima di festa pieno di significati. Torino - ha affermato nel suo discorso il generale Giuseppe La Gala - ha in sè il Dna dell’Arma. Parte infatti tutto da Torino, dov’è nata la prima scuola dell’Arma. E voi (ha detto rivolgendosi ai novelli carabinieri) siete stati fortunati ad avere svolto il corso in questa scuola».
Un corso, il 143esimo, che è stato intitolato al carabiniere e partigiano Domenico Bondi. Che divenne carabiniere giovanissimo, a sedici anni, e dopo l'8 settembre 1943, quando si trovava presso la Legione carabinieri di Bologna, aderì alla Resistenza, arruolandosi nella formazione Gufo-Spera, comandata dagli ufficiali dell'Arma Antonio Ganci e Pietro Guarnera. Il 12 gennaio 1945, nel corso di una missione, fu catturato a Secchio di Villa Minozzo. Dopo aver resistito per giorni alle torture, venne fucilato.
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