Cerca

Automotive

Italdesign in bilico tra design e software: UST incontra i sindacati, ora la palla ad Audi e Volkswagen

La decisione sulla storica azienda fondata da Giorgetto Giugiaro attesa tra novembre e dicembre 2025

italdesign in bilico tra design e software: ust incontra i sindacati, ora la palla ad audi e volkswagen

Le partite più delicate non fanno rumore: si giocano in sale riunioni senza telecamere, tra verbali, pre-accordi e attese. Ma quando in campo c’è uno dei fiori all’occhiello del design italiano e un colosso globale dell’auto, ogni mossa risuona ben oltre i cancelli di uno stabilimento. È quello che sta accadendo a Moncalieri, dove UST Global ha incontrato i sindacati italiani e la tedesca IG Metall per discutere il futuro di Italdesign. La domanda che rimbalza da Torino a Wolfsburg è tanto semplice quanto cruciale: chi guiderà la prossima fase di una società fondata da Giorgetto Giugiaro e da quindici anni parte dell’universo Volkswagen?


A MONCALIERI IL PRIMO TEMPO DELLA PARTITA
Oggi, 9 ottobre 2025, nel sito di Italdesign a Moncalieri, UST Global — multinazionale americana a capitale indiano che sviluppa servizi informatici anche per l’automotive — incontra i sindacati italiani e IG Metall. Sul tavolo c’è un’offerta per rilevare una quota della storica azienda di design e ingegneria, passata nel 2010 sotto il controllo del gruppo Volkswagen, che la governa tramite Audi. Una mossa che, di per sé, racconta il tempo che stiamo vivendo: l’automobile come oggetto sempre più definito dal software, dove il codice dialoga con la lamiera e la user experience pesa quanto l’aerodinamica. Ma anche possibile speculazione, poiché la società americano-indiana spazia anche nella finanza e nella sanità.



L’OFFERTA E IL CALENDARIO DELLE DECISIONI
L’operazione non è stata ancora varata, come vi avevamo riferito l'altro giorno. Secondo quanto riferiscono i sindacati, la decisione finale spetta ai consigli di sorveglianza di Audi e Volkswagen, che dovrebbero pronunciarsi tra fine novembre e inizio dicembre. In altre parole, Volkswagen deciderà entro il 2025, come indicato, mettendo fine a settimane di trattative e speculazioni. È un calendario stretto, ma non insolito per operazioni che toccano governance, perimetri industriali e, soprattutto, persone.

LE VOCI DAL LAVORO: TRA DISPONIBILITÀ E TIMORI
“Non c’è ancora nulla di definitivo, l’Ust si è mostrata disponibile su tutto. Le preoccupazioni però restano, anche perché se la cessione non dovesse avvenire, Italdesign sarebbe comunque interessata dai tagli dell’occupazione previsti da Volkswagen. A noi interessa anche il mantenimento delle competenze professionali che sono il fiore all’occhiello di questa azienda del nostro territorio e del design italiano. Valuteremo strada facendo e chiederemo anche alle istituzioni di vigilare insieme a noi”, osserva Gianni Mannori della Fiom torinese. È un passaggio chiave: la disponibilità dell’acquirente potenziale è un segnale, ma non basta a sciogliere i nodi quando sullo sfondo si profilano riduzioni di organico e possibili ricadute sul capitale di competenze.


GLI SCENARI POSSIBILI, TRA CESSIONE PARZIALE E CONTINUITÀ
Se Volkswagen e Audi approvassero l’ingresso di UST Global nel capitale, l’operazione potrebbe diventare una cerniera tra design-ingenieria e servizi digitali. Potrebbe, appunto. Perché molto dipenderà da come verranno distribuiti ruoli, responsabilità e catene di comando: chi decide su quali progetti? Quale spazio per le competenze core? Quali garanzie occupazionali? Se invece la cessione non si concretizzasse, resterebbe il tema — già evocato dai sindacati — dei tagli occupazionali previsti in casa Volkswagen, con il rischio di ricadute su Italdesign. Due strade diverse, un’unica esigenza: proteggere lavoro e competenze senza snaturare la missione dell’azienda.

IL SIGNIFICATO DELLA PRESENZA DI IG METALL
La partecipazione di IG Metall all’incontro di Moncalieri non è un dettaglio di protocollo. Dice che la vicenda ha una dimensione transnazionale e che il dialogo sindacale supera i confini nazionali quando in gioco ci sono ristrutturazioni e scelte strategiche di gruppi multinazionali. Coordinare le tutele e condividere informazioni diventa essenziale in una fase in cui le decisioni vengono prese ai piani alti dei board europei, con impatti a cascata su stabilimenti e territori diversi.

UST GLOBAL E L’AUTO CHE CAMBIA: UN PONTE POSSIBILE
Il profilo di UST Global — servizi informatici per aziende, anche dell’automotive — apre un fronte di riflessione più ampio. L’auto contemporanea è software-centrica: architetture elettroniche complesse, aggiornamenti over-the-air, interfacce utente che definiscono l’esperienza di guida. In questo scenario, l’ingresso di un partner IT nel capitale di una realtà di design e ingegneria potrebbe offrire sinergie. Ma un ponte, per essere solido, ha bisogno di pilastri ben ancorati: governance chiara, investimenti coerenti, piani industriali trasparenti. E, soprattutto, continuità di competenze.

IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI E LA RICHIESTA DI VIGILANZA
La sollecitazione di Mannori a coinvolgere le istituzioni indica la necessità di un presidio pubblico: monitorare, facilitare, chiedere impegni verificabili. Non si tratta di invocare soluzioni calate dall’alto, ma di accompagnare un’operazione che tocca un asset strategico per il Piemonte e, più in generale, per la manifattura italiana. Vigilare “insieme” significa anche costruire condizioni per evitare fughe di know-how e per garantire che le eventuali sinergie si traducano in lavoro di qualità.

UN’ATTESA CARICA DI RESPONSABILITÀ
Da qui a fine anno il tempo sarà denso. Le parole “non c’è ancora nulla di definitivo” dovranno lasciare spazio a un lessico di fatti: delibere dei consigli di sorveglianza, contenuti dell’eventuale accordo, perimetri di attività, impegni su occupazione e formazione. La scelta che Audi e Volkswagen prenderanno tra fine novembre e inizio dicembre definirà il baricentro di Italdesign per i prossimi anni. Sarà una svolta capace di coniugare storia e innovazione, design e software, Torino e Wolfsburg? O resterà un’occasione mancata, con il rischio di erodere quel capitale umano che fa la differenza nei mercati ad alta intensità di conoscenza? È su queste domande che si misura la responsabilità di tutti gli attori in campo.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.