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I civici non si sfaldano, alle Amministrative ci saranno, Lo Russo? "Centrocampista che non fa gol"

Paolo Damilano rivendica i risultati di Torino Bellissima: nuovo ingresso in Circoscrizione 5 con Carmelina Ventra, pressing sull'ex Cacao e progetto civico oltre il nome del fondatore

I civici non si sfaldano, alle Amministrative ci saranno, Lo Russo? "Centrocampista che non fa gol"

Quattro anni fa le elezioni. Qualche giorno dopo, me lo ricordo bene, un po' di amici della politica mi chiedevano: ‘Adesso che ne sarà di Torino Bellissima? Le liste civiche nel giro di poco tempo tendono a evaporare, a disgregarsi’. Per questo è motivo di grande soddisfazione per me trovarsi qua con voi oggi, a raccontare quanto Torino Bellissima ha fatto. E fatemi anche dire con un pizzico di orgoglio che se Torino Bellissima è partita legata al mio nome, oggi, invece non significa più Paolo da Milano, significa un gruppo di persone che hanno dimostrato di impegnarsi, di riuscire a fare politica”. 

Paolo Damilano, fondatore della lista civica che alle Amministrative di 4 anni fa usciva sconfitta per un pugno di voti al ballottaggio con l'attuale sindaco di Torino Stefano Lo Russo, oggi marca i suoi risultati, annunciando una nuova entrata nel team e conquistando un nuovo territorio, quello della Circoscrizione 5, con la consigliera Carmelina Ventra. Anzi, quelli portati avanti dalla sua lista, e in particolare dal vicecapogruppo della Lista Pierlucio Firrao: cintura nera di comunicati, interpellanze e mozioni, che hanno “costretto” la Giunta a rispondere dei luoghi più dimenticati e negletti della città, non ultimo l’ex Cacao di viale Ceppi, per cui, dopo anni di tentativi e fatica, sarà indetto un bando entro fine anno. "Non elencherò le nostre tematiche principali, perché oramai le conoscete a memoria, così come sapete cosa pensiamo dell’operato della Giunta, perché oggi voglio parlare di futuro, crescita e del prosieguo di Torino Bellissima: punto di riferimento dei civici torinesi, che in noi riconoscono un’attenzione per nulla ideologica e molto pratica alla gestione della nostra Torino Bellissima", esordiscce Firrao. 

Perché in effetti, in questi anni, Damilano sembra essersi occupato più dei suoi “business”: le cantine di Barolo, che la sua famiglia produce da tre generazioni, l’acqua minerale, la ristorazione, prima con il Pastificio Defilippis, rilevato nel 2008 e trasformato anche in un ristorante, e poi con la riapertura dello storico bar Zucca, dal 2013. Infine, con l’energia elettrica, con Terna. Un imprenditore a tutto tondo, che anche in politica dà risposte altrettanto pragmatiche.

Ad esempio, come mai non si vede molto in Consiglio comunale? “Nelle caratteristiche dell’imprenditore c’è organizzare e non essere un ingranaggio. Quello di cui si discute in Aula non è così strategico”, dice. “E forse sono comunque più presente del sindaco”, aggiunge. Anche se non è così: da inizio anno le sue presenze in Sala Rossa sono state 9, a fronte delle 21 del primo cittadino.

Ma se la partita non si gioca in Aula, fuori Damilano non sembra avere le idee troppo chiare. Dalla “sua” coalizione di centrodestra, sono stati in diversi – soprattutto tra le fila di FI e FdI – ad affermare la necessità di un candidato politico, ora che, finalmente, “la città è contendibile”, dicono. “Abbiamo capitanato il centrodestra dopo 10 anni di ballottaggio. Dopo 5 i sondaggi ci stanno dando ragione – rivendica – Noi parteciperemo con una nostra lista. Ma non solo ‘appesa’ al mio nome. E quale sarà il candidato le vedremo insieme”.

Infine non si risparmia una stoccata all’attuale operato di Lo Russo. “Quale operato?”, scherza a primo acchito. “Se tu sei il proprietario di una squadra di calcio e compri un attaccante che non vince una partita, puoi ritenerti deluso. Ma se tu hai comprato un centrocampista o un difensore che non ti fa il gol, non puoi ritenere deluso perché non aveva promesso di vincere la classifica”, chiosa.

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