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La crisi dell'ex Fiat

Stellantis, giù in Borsa e il Canada rivuole i soldi. L'effetto di cosa ha detto (di nuovo) Tavares

Una scissione nel futuro del Gruppo, mentre rischia 105 milioni. Piazza Affari: l'analisi dell'esperto

Stellantis, giù in Borsa e il Canada rivuole i soldi. L'effetto di cosa ha detto (di nuovo) Tavares

Giornata in rosso a Piazza Affari per Stellantis, che ha chiuso a -1,32% fermandosi a 9,23 euro per azione. Una discesa nella giornata dove si registrano la possibile richiesta di restituzione di fondi concessi dal governo del Canada e una sinistra evoluzione del Gruppo nelle parole dell'ex ceo Carlos Tavares: "Finirà a pezzi". Vediamo i punti principali.

IL CANADA: IMPEGNI NON RISPETTATI

La questione Canada è riferita da MilanoFinanza. A partire dal 2022, Stellantis aveva pianificato la riconversione all'elettrico di due stabilimenti a Windsor e Brampton. Con un impegno di mezzo miliardo di dollari da parte del governo canadese. Questo, però, prima dell'introduzione dei dazi USA dell'amministrazione Trump, nonché della nuova strategia industriale (appena accennata) che si sta discostando dall'elettrico puro.

Quindi, arriviamo all'annunciato investimento da 13 miliardi di dollari in USA, allo spostamento della Jeep Compass dall'Ontario all'Illinois, preceduti da una serie di stop produttivi proprio in Canada. Nel frattempo però, sui 529 milioni annunciati nel 2022, Stellantis ha ricevuto dal governo federale canadese 18,6 milioni nel 2023 e 85,9 milioni nel 2024. Ora, con il cambiamento di rotta, a Ottawa si ipotizza la violazione degli accordi contrattuali.

François-Philippe Champagne, ministro dell'Industria, ha detto che "Occorre verificare ciò che era stato promesso e ciò che viene effettivamente consegnato. Il governo farà valere i suoi accordi contrattuali" essendo, quei finanziamenti, legati alla creazione dei nuovi posti di lavoro. Il Canada, quindi, potrebbe chiedere indietro i suoi soldi.

LE PAROLE DI TAVARES: "FINIRÀ A PEZZI"

Il secondo aspetto di giornata riguarda invece una nuova intervista rilasciata in Francia dall'ex ceo Carlos Tavares, che è in fase di lancio di un suo libro autobiografico. E proprio nel suo libro Tavares avverte: Stellantis potrebbe finire a pezzi, addirittura sotto controllo cinese. Lo scenario sarebbe questo: da un lato l'America (dove il ceo Antonio Filosa ha il suo quartier generale) "sotto il controllo di investitori statunitensi" e dall'altro l'attività europea, ossia il nucleo di ex Fiat e Psa, con la prospettiva di un nuovo socio cinese (che potrebbe assumere addirittura il controllo?). Per Tavares è questione di "equilibrio interno", in un contesto geopolitico frammentato. Secondo il manager portoghese il futuro di Stellantis dipenderà dalla capacità del management di mantenere l'equilibrio fra Italia, Francia e USA

LA BORSA: COSA FARE ADESSO?

Infine, l'aspetto borsistico. Detto della discesa odierna, l'analisi dell'esperto di Teleborsa suggerisce che "le implicazioni di medio periodo di Stellantis confermano la presenza di un trend rialzista. Tuttavia lo scenario a breve evidenzia un esaurimento della forza positiva al test di resistenza individuato a 9,55 con primo supporto visto a 8,913. Le attese sono per un'estensione negativa nei tempi opportunamente brevi verso quota 8,596.  Stellantis risulta essere al centro dell'attenzione soprattutto di quegli investitori propensi al rischio, visto il livello di volatilità giornaliera che si posiziona a 2,719. L'operatività va vista soprattutto in un'ottica di breve periodo poiché i volumi intraday 18.482.396 risultano inferiori rispetto alla media mobile dei volumi dell'ultimo mese fissata a 33.095.565".

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