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Incendio in una cella al carcere di Torino, ispettore colto da malore durante le operazioni di soccorso

Il Sappe denuncia condizioni di lavoro critiche per il personale penitenziario e chiede interventi urgenti dell’Amministrazione

Incendio in una cella al carcere di Torino, ispettore colto da malore durante le operazioni di soccorso

uovo episodio di tensione alla Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino

Nuovo episodio di tensione alla Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino. Nella tarda mattinata di ieri, un detenuto italiano, recluso nell’XI sezione del blocco B dove stava scontando una sanzione disciplinare, ha dato fuoco al materasso e ad altri arredi della propria cella dopo aver danneggiato i sanitari. Le fiamme si sono propagate rapidamente, rendendo necessario l’intervento immediato degli agenti di polizia penitenziaria.

Secondo quanto riferito dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), l’ispettore di turno, insieme ad altri colleghi, è riuscito a domare l’incendio e a mettere in sicurezza l’intera sezione, evitando conseguenze più gravi per detenuti e operatori. Subito dopo il ripristino dell’ordine, l’ispettore ha accusato un malore ed è stato trasferito d’urgenza in ospedale per accertamenti. Le sue condizioni non sarebbero gravi, ma hanno sollevato nuovamente l’allarme sullo stato di stress e di rischio quotidiano cui è sottoposto il personale.

Il segretario regionale del Sappe, Vicente Santilli, ha denunciato la “situazione critica” in cui gli agenti si trovano a operare: “Ogni giorno il personale è costretto a fronteggiare emergenze in condizioni di organico ridotto e senza adeguati strumenti di tutela”. Il sindacato chiede interventi strutturali, maggiori risorse e una revisione dei protocolli di sicurezza per prevenire episodi simili.

Anche Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha commentato l’accaduto sottolineando come “gli eventi critici nelle carceri italiane vengano spesso sottovalutati” e come “le aggressioni, gli incendi e gli atti di autolesionismo rappresentino ormai una costante”. Capece ha ribadito la necessità di un piano nazionale di prevenzione e di supporto psicologico per gli operatori penitenziari, definendo “insostenibile” la frequenza con cui si verificano episodi di violenza e disordini all’interno degli istituti di pena.

Negli ultimi mesi, la Casa Circondariale di Torino è già stata teatro di diverse proteste e danneggiamenti da parte dei detenuti, che hanno messo in evidenza le difficoltà strutturali e gestionali di un sistema penitenziario in costante emergenza.

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