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La mostra

Trent'anni di scavi dell'Università di Torino ai Musei Capitolini: i tesori del Turkmenistan in mostra a Roma

In mostra fino al 12 aprile 2026 al Palazzo dei Conservatori collane in oro da Gonur-tepe, teste in argilla di sovrani e guerrieri, rhyta in avorio riccamente decorati di età ellenistica

Trent'anni di scavi dell'Università di Torino ai Musei Capitolini: i tesori del Turkmenistan in mostra a Roma

Collane d'oro, ritratti di sovrani in argilla e vasi riccamente decorati. Sono alcuni dei capolavori che arrivano per la prima volta fuori dal Turkmenistan grazie alla mostra "Antiche civiltà del Turkmenistan", che inaugura domani 25 ottobre ai Musei Capitolini e resterà aperta fino al 12 aprile 2026. Un'esposizione che porta con sé anche il lavoro di quasi trent'anni del CRAST, il Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l'Asia dell'Università di Torino.

Dal 1996 il CRAST è impegnato nella missione archeologica a Nisa Vecchia, nota anche come Mithradatkert, nell'odierno Turkmenistan. Gli scavi si inseriscono in una ricerca più ampia sulle forme e le modalità di diffusione della cultura ellenistica in Asia e sul suo incontro con quella iranica. La città di Nisa Vecchia rappresenta un punto di partenza privilegiato per studiare questi incroci culturali nell'Asia Centrale.

I decenni di lavoro hanno portato al recupero di numerosi materiali che sono stati puliti, consolidati, restaurati e documentati per essere poi conservati nei musei turkmeni. La collaborazione con il Museo Nazionale del Turkmenistan e il Museo di Belle Arti di Ashgabat ha permesso di aggiornare la documentazione di diverse classi di oggetti, lavoro che è confluito nelle pubblicazioni del CRAST degli ultimi anni su metalli, sculture in pietra e argilla cruda, rhyta e arredi in avorio.

Ora, alcuni di questi materiali arrivano a Roma per essere esposti al Palazzo dei Conservatori. Le opere provengono dalla Margiana protostorica, risalente al terzo e secondo millennio avanti Cristo nel sud-est del paese, e dall'antica Partia, in particolare proprio dal sito di Nisa, datato tra il secondo secolo avanti Cristo e il primo secolo dopo Cristo, nel Turkmenistan centro-meridionale.

Tra i pezzi più preziosi ci sono collane in oro e pietre dure da Gonur-tepe, teste in argilla cruda che ritraggono sovrani e guerrieri, e i rhyta, vasi usati per bere e versare riccamente decorati in avorio di età ellenistica. Oggetti che raccontano storie di popoli, commerci e contaminazioni culturali lungo le antiche vie che attraversavano l'Asia Centrale.

La mostra è curata da Claudio Parisi Presicce, Barbara Cerasetti, Carlo Lippolis e Mukhametdurdy Mamedov, ed è promossa da Roma Capitale e dall'Assessorato alla Cultura, insieme alla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e al Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale. La realizzazione è stata possibile grazie alla collaborazione con il Ministero della Cultura del Turkmenistan, ISMEO - Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l'Oriente, CRAST e Università degli Studi di Torino.

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