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Il caso

Torino, nuova discarica abusiva in strada del Cascinotto

Rifiuti abbandonati e degrado nella periferia nord. Il Comune valuta l’uso di sistemi di videosorveglianza per contrastare il fenomeno

Torino, nuova discarica abusiva in strada del Cascinotto

In strada del Cascinotto, tra i quartieri Barca e Bertolla, è comparsa una nuova discarica abusiva

In strada del Cascinotto, tra i quartieri Barca e Bertolla, è comparsa una nuova discarica abusiva. Sacchi neri, elettrodomestici fuori uso, mobili rotti e residui di cantieri hanno trasformato un’area verde ai margini della periferia nord di Torino in una zona di accumulo incontrollato di rifiuti. Si tratta dell’ennesimo episodio di un problema ricorrente che interessa diverse aree della Circoscrizione 6, già segnalato negli anni scorsi anche lungo corso Romania e nella zona del Villaretto.

La denuncia arriva da Giulia Zaccaro, coordinatrice all’Ambiente della Circoscrizione 6, che ha chiesto un intervento strutturale contro l’abbandono illegale dei rifiuti. La proposta, condivisa da molti residenti, è quella di installare telecamere di sorveglianza in punti strategici, capaci di rilevare le targhe dei veicoli e segnalare automaticamente eventuali scarichi non autorizzati. «Non possiamo limitarci a intervenire dopo l’emergenza — ha dichiarato Zaccaro — servono strumenti di prevenzione e sanzioni efficaci per chi inquina».

Secondo i dati diffusi dal Comune di Torino, nel 2024 sono stati registrati oltre 2.000 interventi per la rimozione di rifiuti abbandonati, con un incremento del 15% rispetto all’anno precedente. La zona nord resta tra le più colpite, complici la presenza di aree isolate, scarsa illuminazione e difficoltà di controllo notturno. Amiat, l’azienda che gestisce la raccolta, effettua regolarmente operazioni di pulizia, ma la rapidità con cui i rifiuti si riformano dimostra l’inefficacia delle sole misure di rimozione.

Le discariche abusive non comportano soltanto un impatto estetico e ambientale. I materiali abbandonati — in particolare vernici, oli, componenti elettronici e amianto — possono contaminare il suolo e le falde acquifere, con rischi per la salute pubblica e costi elevati di bonifica.

L’amministrazione comunale sta valutando l’estensione del progetto “Occhi elettronici”, già sperimentato in altre circoscrizioni, che prevede l’uso di telecamere mobili e sanzioni automatiche. Nel frattempo, la Polizia locale ha intensificato i pattugliamenti notturni, ma ammette che la vastità del territorio e la mancanza di risorse rendono difficile un presidio costante.

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