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Imprese & Territorio
05 Novembre 2025 - 08:50
Chi l’ha detto che la cantieristica vive solo dove si sente l’odore del mare? A volte i destini industriali si scrivono anche lungo il Po, tra officine metalliche e laboratori di elettronica. Con un’operazione che è insieme affermazione di strategia e scommessa sul capitale industriale italiano, De Wave Group, big di livello internazionale nel settore dell'allestimento delle navi da crociera mette nel carniere quattro aziende di eccellenza e accende a Torino il suo hub nazionale della filiera cantieristica. L’obiettivo dichiarato è ambizioso: spingere il fatturato verso quota 450 milioni di euro, allargando lo spettro delle competenze lungo l’intero ciclo, dalla progettazione all’installazione degli interni e dei sistemi tecnici per crociere e yacht.
UN POLO NELL’ENTROTERRA CHE GUARDA AL MARE
Tre delle realtà acquisite sono torinesi: Electrical Marine, O.M. Project e Cantieri Navali San Carlo. La quarta è IVM, nata nel 1996 e con sede a Padova. È una geografia industriale che sorprende solo in apparenza: l’eccellenza della cantieristica italiana non si limita alle grandi banchine, ma si alimenta in distretti manifatturieri capaci di trasformare la meccanica fine, l’impiantistica e il design in valore aggiunto per navi e imbarcazioni di alta gamma. Torino, con le sue competenze nell’elettronica e nella meccanica, è un terreno naturale per questo tipo di integrazione.
LE QUATTRO OPERAZIONI, PROFILI E COMPETENZE
Electrical Marine, attiva dal 1980, è punto di riferimento per impiantistica elettrica ed elettronica in ambito nautico. Oltre alla sede e allo stabilimento a Torino, può contare su service e basi operative a Savona e Varazze: un ponte diretto con i porti liguri e con le esigenze di manutenzione e refit. - O.M. Project porta in dote know-how nella carpenteria metallica e nelle movimentazioni elettroattuate, segmenti cruciali quando interni e sistemi tecnici devono dialogare con precisione millimetrica. - Cantieri Navali San Carlo presidia la costruzione di imbarcazioni da diporto e sportive, competenza preziosa in un mercato che premia personalizzazione, qualità dei materiali e tempi di consegna affidabili. - IVM, tra i leader nell’outfitting e furnishing per le navi da crociera, offre un portafoglio ordini robusto e una tradizione di soluzioni d’avanguardia dal punto di vista del design e della tecnologia. Il mosaico che ne risulta consente a De Wave di coprire “tutte le fasi di progettazione, produzione, assemblaggio e installazione”, come sottolinea il CEO Riccardo Pompili, rafforzando la capacità del gruppo di proporsi come interlocutore unico, in Italia e all’estero.
INVESTIMENTI E LAVORO: I NUMERI DEL PIANO
A sostenere la crescita arriva un piano da 50 milioni di euro: aumento della capacità produttiva, nuovi macchinari, e l’eventualità di ulteriori operazioni di M&A. Non solo capex: sul fronte occupazione, è prevista l’assunzione di circa 150 persone nei prossimi anni, figure necessarie per accompagnare l’incremento dei volumi e per potenziare i servizi di aftersales, “soprattutto oltreoceano”. Una scelta che profuma di pragmatismo industriale: in un settore dove i contratti si giocano sulla qualità del servizio nel ciclo di vita, la presenza post-vendita diventa una leva competitiva tanto quanto la bellezza di una cabina o l’ergonomia di un ponte.
LE RAGIONI INDUSTRIALI: SCALA, INTEGRAZIONE E FILIERA
Perché mettere insieme questi tasselli, e perché farlo ora? La risposta sta nella logica di scala e nella verticalizzazione. Integrando impianti elettrici, carpenteria, costruzione e outfitting, De Wave punta a ridurre tempi, coordinare forniture, presidiare la qualità e contenere i rischi di interfaccia tra fornitori. È come passare da un’orchestra di virtuosi a una sinfonia diretta con partitura condivisa: stessi tempi, stessi standard, stesso obiettivo. In un mercato in cui i grandi cantieri chiedono affidabilità e capacità esecutiva su larga scala, presentarsi come hub italiano della filiera cantieristica diventa un biglietto da visita spendibile.
In scia, Pietro Iemmolo, AD di IVM, parla di “piena unità di intenti” e di una visione industriale condivisa. Maurizio Montesion, AD di Electrical Marine, legge l’operazione come opportunità per “rafforzare la filiera italiana… e affrontare con maggiore solidità le sfide future del mercato”.
LA CORNICE DI MERCATO: CROCIERE E YACHT TRA DOMANDA E QUALITÀ
Il contesto, per De Wave, è favorevole. La domanda di crociere ha mostrato una resilienza notevole e una ritrovata spinta dopo gli anni più difficili, con le compagnie impegnate a rinnovare flotte e ad arricchire l’esperienza a bordo. In parallelo, il segmento degli yacht continua a privilegiare l’eccellenza manifatturiera e l’innovazione nell’interior design. L’Italia gioca da tempo un ruolo di primo piano nella fornitura di interni, componentistica e soluzioni di arredo tecnico per le navi da crociera: un vantaggio competitivo che si nutre di distretti specializzati, capacità artigianale e ingegneria di qualità. È su questa dorsale che De Wave costruisce la propria traiettoria verso i 450 milioni di fatturato.
L’EFFETTO TERRITORIO: TORINO, PADOVA E LA FILIERA CHE SI ALLUNGA
Cosa cambia per Torino e per il Nord Est? La creazione di un hub a cavallo tra Piemonte e Veneto può attivare nuove traiettorie di collaborazione con i porti liguri, con i cantieri di grande dimensione e con l’indotto di subfornitori. L’iniezione di 50 milioni tra impianti e macchinari, sommata alle 150 assunzioni, ha il potenziale per irradiare competenze, spingere formazione specialistica e mettere in rete università, ITS e laboratori. In fondo, è l’idea di filiera a fare la differenza: saldare la mano artigiana alla progettazione ingegneristica, il design al dato, l’officina al cantiere.
UNO SGUARDO AVANTI: DAL PROGETTO ALLA PROMESSA
La strategia di De Wave è chiara: crescere per linee interne ed esterne, consolidare la posizione nell’interior e nei sistemi tecnici, proporre un’offerta integrata che riduca complessità per i clienti e moltiplichi la capacità di delivery. È una rotta impegnativa, ma il vento sembra favorevole. La domanda è quella che accompagna ogni impresa ambiziosa: riuscirà il gruppo a trasformare l’“hub italiano della filiera cantieristica” da slogan a vantaggio competitivo durevole? Se la promessa di valorizzare i management team e di investire in produzione e service sarà mantenuta, la risposta potrebbe arrivare presto, nelle nuove commesse e nella fidelizzazione dei grandi player globali.
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