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«Rivogliamo il vigile di quartiere e più telecamere per la sicurezza»

Diritto di tribuna: la petizione di Falchera, Pietra Alta e Rebaudengo

«Rivogliamo il vigile di quartiere e più telecamere per la sicurezza»

«Rivogliamo il vigile di quartiere e più telecamere per la sicurezza»

«Non c’è solo Barriera di Milano, anche noi vogliamo più sicurezza. Ci servono telecamere e agenti. E dovrebbe essere ripristinato il vigile di quartiere».

I residenti di Falchera, Pietra Alta e Rebaudengo ieri hanno presentato le proprie rimostranze e richieste con una petizione al consiglio comunale di Torino presentata durante un Diritto di Tribuna moderato dalla presidente del consiglio comunale, Maria Grazia Grippo. «Ormai da troppo tempo - denunciano i cittadini che hanno raccolto poco meno di 600 firme - si respira paura e diffidenza, soprattutto da parte delle fasce deboli e cioè di anziani, donne e minori, dovute all’aumento della microcriminalità e dello spaccio e per la mancanza o scarsità di sorveglianza e prevenzione dei reati. Negli anni si è assistito e si assiste, tuttora, ad uno spostamento dei problemi, conseguenti i fenomeni di illegalità, da una zona all’altra della città e di solito verso quelle meno controllate». Ed è chiaro che i tre quartieri che confinano con Barriera di Milano lamentino proprio di essere meno controllati rispetto al quartiere più “problematico” di Torino me per questo si chiede «l’installazione di telecamere di sorveglianza nei punti sensibili e aumento della presenza delle forze dell’ordine, anche ripristinando i vigili di quartiere».

Ma la riqualificazione dell’area non passa solo dalla repressione. «Servono anche investimenti per eventi culturali, sportivi, musicali o di interesse pubblico, in particolare nell’unica biblioteca presente, la Don Milani, che possano attirare le persone e allontanare l’impressione di abbandono».

Primi firmatari sono i rappresentati del comitato intergruppo Falchera e Rabudengo, Giuseppe Contestabile, Vincenzo Romeo e Pasquale Ricucci. E proprio Contestabile nelle scorse settimane ha inviato una lettera al sindaco per lamentare «l’atteggiamento “ostile”, poco costruttivo e superficiale della giunta comunale, nell'affrontare le tematiche irrisolte in questa area, senza nessun confronto» in quanto «dopo un primo approccio di disponibilità» sia «seguito il nulla». Ora a dare forza alle richieste avanzate in quei primi confronti, ci sono anche 600 firme.

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