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Torino al terzo posto in Italia per furti in casa

Aumenta la percezione di insicurezza nonostante il calo dei reati nel 2025. Cresce l’adozione di sistemi di protezione domestica

Torino al terzo posto in Italia per furti in casa

Immagine di repertorio

Nel 2024 sono stati registrati in Italia 155.590 furti in abitazione, con un incremento del 5,4% rispetto al 2023, e 1.891 rapine, in aumento dell’1,8%. In testa alla classifica dei comuni capoluogo per numero assoluto di furti figura Roma, con 8.699 denunce e un’incidenza di 31,7 reati ogni 10.000 abitanti. Seguono Milano con 3.152 furti (23,1 per 10.000 abitanti) e Torino, dove le denunce sono state 2.024, pari a 23,6 furti ogni 10.000 residenti.

Al quarto posto si colloca Firenze con 1.803 furti in casa. Considerando invece l’incidenza dei reati sulla popolazione, le città con i valori più elevati sono Pisa (75,7 furti ogni 10.000 abitanti), Modena (57,1), Bolzano (55,5), Udine (53) e Verona (50,3).

Nonostante i dati generali mostrino un aumento nel 2024, le rilevazioni del primo semestre 2025 indicano una tendenza inversa: i furti sono scesi a 61.555, con una diminuzione dell’8,6%, mentre le rapine sono diminuite dell’11,6%. Tuttavia, la paura dei furti in casa resta alta: il 59% degli italiani considera questo il reato più temuto, contro il 48% registrato l’anno precedente.

Per quanto riguarda la sicurezza domestica, l’88,8% dei cittadini ritiene che si tratti di una responsabilità condivisa tra Stato, imprese e privati. L’84,9% è convinto che i dispositivi di sicurezza contribuiscano al benessere e alla tranquillità. Attualmente, l’88,9% delle famiglie possiede almeno un sistema di protezione, il 67,8% ne ha più di uno e il 64,1% prevede di aumentare in futuro gli investimenti in questo ambito.

Le misure più diffuse includono la porta blindata (65,3%), il videocitofono (35,1%) e la serratura elettronica (11,1%). L’87% degli intervistati ha dichiarato di non aprire mai agli sconosciuti, mentre il 67,1% chiude a chiave anche quando è in casa. In caso di assenza prolungata, il 69,2% evita di pubblicare sui social informazioni o foto, il 53% informa i vicini e il 45,6% chiede a qualcuno di simulare la presenza. Un 17,1% ha rinunciato alle vacanze per non lasciare la casa incustodita.

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