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IL CASO

L’altra Torino, lontana dalle Finals: tra sacchi a pelo e accampamenti

Se da un lato la città brilla per le Atp, dall’altro, nelle vie del centro, la situazione è ben diversa

L’altra Torino, lontana dalle Finals: tra sacchi a pelo e accampamenti

Con l’arrivo delle Atp Finals, come da qualche anno a questa parte, Torino si “agghinda” per ospitare i grandi campioni del tennis e l’ondata di turisti.
Un richiamo di curiosi e appassionati che colgono l’occasione di scoprire (o ri-scoprire) la città, tra gli eleganti vicoli sabaudi, eventi, luci e nuove aree dedicate. Si respira un’aria di frenesia e voglia di accoglienza.
Ma lontano da riflettori e sbrilluccichii, la situazione è ben diversa.

Le stesse stazioni che ogni giorno accolgono i visitatori, con il calare delle temperature diventano sempre più il rifugio ideale per senzatetto. Un’alternativa per evitare di dormire al freddo in strada. Alcuni angoli di Porta Susa e Porta Nuova si trasformano così in dei bivacchi, tra sacchi a pelo e quei pochi oggetti personali.
Ma non tutti riescono a trovare riparo. E così, accanto a coloro che passeggiano sotto le Luci d’Artista, o tornano in hotel dopo una pizza, si “svela” l’altra Torino, quella “lontana” dalla festa Atp.


Persone sedute per terra, bottigliette d’acqua e strati di coperte, messe una sopra l’altra, spesso tirate fin sopra la testa per riuscire a scaldarsi un po’.
Non serve andare in stazione o in periferia per trovarsi davanti a questi scenari.

Accade, ad esempio, in via Roma, collegamento centrale tra le due piazze (Castello e San Carlo) protagoniste delle attività e servizi offerti “nel pacchetto” Finals.
Così come in Galleria San Federico, dove solo qualche giorno fa, tra i letti accampati e volti dimenticati, si sono svolte le ricerche di Alessandro Venturelli, giovane scomparso a Sassuolo e visto proprio tra gli abitanti delle strade torinesi.

Oppure, come accade in via Sacchi, lungo la via “fioriscono” delle tende da campeggio adibite a nido di fortuna. Sulle segnalazioni, come in questo caso, la Città di Torino si è detta pronta a intervenire.
«Le persone ancora in strada - ha spiegato l’assessore comunale al Welfare d Jacopo Rosatelli - hanno rifiutato il nostro aiuto», ma ha assicurato che «la situazione è monitorata - e che - interverremo al più presto».

Insomma, un ritratto dell’altra Torino, silenziosa ma reale, che però in questo clima di sfarzo e festeggiamenti sportivi diventa un contrasto evidente.
Un vero e proprio spaccato: da un lato chi fa due passi sotto i portici, dall’altro una lunga serie di corpi che cercano conforto e calore vicino ai piloni.

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