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LA STORIA

Scoperto un tesoro secolare in una chiesa di Torino

Il ritrovamento dopo 100 anni. Don Tonino: "Ecco cosa ne faremo"

Scoperto un tesoro secolare in una chiesa di Torino

Quella successa a Torino sembra essere una di quelle storie leggendarie, da film, in cui ogni pezzo finisce per incastrarsi al suo posto.
Una vicenda che nemmeno i suoi protagonisti si sarebbero mai aspettati.
Ci sono tesori (e il territorio italiano, custode della storia, lo sa bene) che spesso si nascondono silenziosi e invisibili sotto i nostri occhi, celati da muri antichi o dietro porte dimenticate. Eppure, trovano sempre il modo - e in questo caso il momento giusto - di rivelarsi.

La scoperta

Per seguire il filo della storia bisogna tornare indietro nel tempo, a cento anni fa.
Nella zona oggi definita “la Torino bene”, viene costruito un nuovo edificio grazie a un benestante di Courgnè, che impegna tutti i suoi averi per soddisfare la crescente richiesta degli abitanti di avere una propria parrocchia: così, grazie a don Costantino Pagliotti, nasce la chiesa di Sant’Agnese.
Distrutta da un bombardamento durante la Seconda Guerra Mondiale - cinque incursioni aree che la rasero al suolo - la sua ricostruzione fu immediata, diventando presto un luogo importante (e accogliente) per tutti i parrocchiani. Non mancano ancora oggi occasioni, non solo di preghiera, ma anche per omaggiare quelle stesse mura ormai a molti familiari.
Così le scorse settimane, per il centenario della costruzione della Sant’Agnese, don Tonino e i fedeli si sono dati un gran da fare. Partendo dalle pulizie. E proprio allora, dopo cento anni, il tesoro “si è svelato”.
Custodito da un secolo nella canonica, non era mai stato notato fino ad allora: un enorme baule (proprio come i forzieri dei pirati) tutto impolverato. Al suo interno oltre 360 monete in peltro fatte coniare da don Pagliotti e giunti nelle mani di don Tonino proprio in occasione dei cento anni dalla fondazione. Una coincidenza che ha meravigliato tutti. «Chissà quanto valgono», si sono chiesti i presenti, ma don Tonino non ci ha pensato un attimo: «Le regaleremo tutte ai fedeli».

Don Tonino 

Alla guida della canonica dal 2016, viene descritto dai parrocchiani come “una vera star”.
Prossimo agli 80 anni, don Tonino è riuscito a «farci sentire tutti amati e importanti», racconta Silvia, parrocchiana. Così, le monete sono state pulite, trattate e pronte a essere donate domenica prossima (all’anniversario della ricostruzione) sottoforma di portachiavi.
Silvia continua: «E' una persona molto amata. Ci coinvolge in tantissime attività e ci dice sempre "Amate. Se peccate non importa, ma dovete amare". Per questo, insieme alla moneta verrà data una chiave che sarà simbolicamente la chiave dell'amore». Nonostante l'età, don Tonino è un vero "festaiolo": ogni celebrazione, infatti, diventa occasione per stare insieme, bere, mangiare e sentirsi accolti. 

Il centenario, sarà celebrato questa mattina insieme all’Arcivescovo. Il tempismo della scoperta sembra essere un segno di “partecipazione” del fondatore, don Pagliotti, un suo “ringraziamento” a don Tonino per il suo continuo impegno che ha commosso tutti. 

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