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LA POLEMICA

Scandalo a Medicina, saranno annullati i test?

Usano i telefoni durante l'esame e mettono le foto sui social

Medicina

Le immagini delle prove d’esame per l’accesso ai corsi di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, diffuse sui social in anticipo rispetto alla fine della sessione, hanno causato un forte conflitto tra le istituzioni e gli studenti. In un primo momento, la presidente della Conferenza dei rettori, Laura Ramaciotti, aveva elogiato l’efficienza degli atenei nella gestione del primo appello del nuovo semestre filtro, sottolineando la regolarità dell’intera operazione. Tuttavia, a poche ore di distanza, sui social sono emerse foto delle domande scattate durante l’esame, sollevando immediatamente sospetti di irregolarità e di possibili violazioni delle regole di controllo.

Il Ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) ha prontamente reagito, annunciando che tutte le immagini delle prove circolate saranno consegnate agli atenei tramite la Conferenza dei Rettori (Crui) per facilitarne l’identificazione dei responsabili. Vengono anche specificate le possibili sanzioni, tra cui l’annullamento delle prove compromesse, nel rispetto delle procedure stabilite. La gestione rigorosa di questa situazione mira a garantire la trasparenza e la correttezza del processo selettivo, anche se le immagini fanno emergere che alcuni studenti avrebbero utilizzato strumenti elettronici vietati, come telefoni e smartwatch, per copiare durante l’esame.

Ramaciotti ha ribadito con fermezza la “totalità dell’intransigenza” contro chi diffonde le immagini degli esami illegalmente, assicurando che gli atenei stanno già intervenendo prontamente, con alcuni compiti già annullati. La presidente ha anche promesso che le università vigileranno attentamente per evitare che episodi simili si ripetano, sottolineando la necessità di rispettare le regole e di tutelare la credibilità delle prove d’accesso.

La vicenda ha sollevato un confronto più ampio sulla gestione del sistema di accesso a Medicina, già messo in discussione dalla riforma Bernini, che ha spostato il test di ingresso in una fase successiva senza eliminarlo del tutto. La modalità mista, con lezioni in presenza e online, ha anche aumentato le complessità, portando alcuni studenti a rivolgersi ancora ai costosi tutor privati per migliorare le proprie possibilità di superare il test, creando così un panorama di forti disparità tra gli aspiranti medici.

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