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Eventi & Business
24 Novembre 2025 - 08:30
È bastato un doppio lampo per rimettere Torino al centro della mappa e sotto i riflettori internazionali nel giro di pochi giorni: il trionfo di Jannik Sinner alle Atp Finals e, a seguire, lo show delle star del Torino Film Festival. Dal campo azzurro-viola al ed carpet, come due fari nel buio, capaci di richiamare pubblico, investimenti, attenzione internazionale. Ma a cosa servono, davvero, i grandi eventi? Possono scaldare i conti di un’economia regionale che, per ammissione degli stessi analisti, resta inchiodata a una crescita «anemica»? La domanda - non nuova, ma oggi più urgente - pesa come una verifica a fine trimestre: l’entusiasmo di questi giorni regge l’esame dei numeri?
Secondo Confindustria, serve destagionalizzare l’offerta e, soprattutto, rafforzare le imprese. Non basta riempire le piazze a novembre e maggio: occorre costruire filiere stabili, capacità di accoglienza innovativa, servizi all’altezza di un pubblico internazionale nei mesi “vuoti”. Sul fronte delle politiche, la linea è tracciata dalle parole del governatore Cirio: «Continueremo a investire nello sviluppo sostenibile del turismo, innovando le strutture ricettive e supportando le imprese, con l’obiettivo di rafforzare la nostra regione come meta di eccellenza». È una promessa che dialoga con la realtà dei numeri: per trasformare l’onda in corrente, bisogna dare continuità all’impulso, innervarlo nell’economia reale, connetterlo alla transizione produttiva.
Industria Vs Turismo, sfida di miliardi
Arrivare a quel 10% evocato significherebbe circa 13 miliardi di euro l’anno, a fronte di un settore automotive che ancora ne vale 19. È una scommessa ambiziosa e, in parte, una scelta narrativa: il turismo cresce a doppia cifra, contribuisce alla ricchezza regionale, ma non basta - ancora - a supplire il calo dell’industria.
Il Piemonte può e deve tenere insieme i due mondi: l’energia dei grandi eventi e la tenuta delle filiere tradizionali; la vetrina globale e l’officina locale. Può un torneo di tennis sostituire una catena di montaggio? No. Può, però, aiutare a irrobustire servizi, occupazione e reputazione territoriale, portando domanda laddove l’offerta è pronta a intercettarla.
Resta la questione più delicata: quanto del valore generato resta sul territorio in modo stabile, e quanto si disperde una volta spenti i riflettori? Qui si giocherà la partita dei prossimi anni. Perché, al netto dell’entusiasmo, il valore di un territorio si misura nella continuità, non solo nei picchi.
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