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Il caso

Strada in salita per far quadrare i conti Gtt: mancano almeno 11 milioni

Mancano 11 milioni: Regione disposta a coprirne metà, Comune e Gtt chiamati a contribuire mentre la Cgil minaccia lo sciopero e il bando extraurbano mette a rischio servizi e posti di lavoro.

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Natale a mezzo servizio per Gtt

Il conto del trasporto pubblico torinese non torna. E non può essere altrimenti. Mancano 11 milioni di euro, e senza quei soldi la nuova gara d’affidamento per il servizio — che Comune e Regione intendono assegnare ancora a Gtt tramite gara in house — rischia di partire già zoppa. L’incontro di ieri tra Comune, Regione, Gtt e sindacati non ha sciolto il nodo principale: chi mette i soldi?

La strada sembra essere in salita. È il concetto che emerge dall’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta questo pomeriggio a margine della presentazione del nuovo treno elettrico a doppio piano operativo sulla tratta Torino-Milano. "Niente tagli al personale, niente tagli alle linee e soprattutto niente rincari", assicura. A inizio mese, infatti, era stata la Cgil a sollevare il caso paventando il rischio della caduta di 600 teste in Gtt.

Il problema, infatti, è che i 180 milioni annui previsti dal contratto che la Regione si è impegnata a firmare non bastano più: tra l’inflazione e l'aumento del Ccnl non resta nulla, anzi, restano questi 11 milioni. La Regione si è detta disponibile a coprirne metà, ma il resto? Da trovare altrove, possibilmente senza toccare il portafogli dei passeggeri. È per questo la consigliera regionale Dem Nadia Conticelli ha annunciato una mozione di accompagnamento al rinnovo contrattuale. "Qui c'è un tema sia di ripartizione che di adeguamento. Servono più fondi. Chiederemo interlocuzioni più forti con il riparto nazionale", afferma.

L’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi parla di un incontro “proficuo” e assicura che l’intesa è «a un passo».
«La Regione farà la sua parte per reperire una quota delle risorse — dichiara — e anche Comune e Gtt dovranno contribuire. Non è facile per nessuno, ma se crediamo nel trasporto pubblico ognuno ci deve mettere del suo».

Poi c’è il fronte più caldo: le corse extraurbane. Per legge, almeno il 10% dei servizi dovrà essere ceduto e messo a bando. L’ipotesi è che Gtt rinunci all’intero pacchetto extraurbano. La Cgil non l’ha presa bene: ha lasciato il tavolo e parlato apertamente di sciopero. Gabusi, però, mantiene il tono dialogante: «La Cgil ha fatto proposte che valuteremo. Tutti devono fare la loro parte».

La partita resta aperta. E l’orologio corre: senza un accordo, la nuova gara per il trasporto pubblico rischia di saltare prima ancora di partire.

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