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Il caso
07 Novembre 2025 - 21:18
I bus elettrici del Gtt
Preoccupazione attorno al futuro di Gtt e del trasporto pubblico locale piemontese dopo la pubblicazione, da parte dell’Agenzia della Mobilità Piemontese (AMP), di un documento che delinea una drastica riduzione dei servizi extraurbani affidati all’azienda torinese. A lanciare l’allarme il segretario Cgil Torino Igor Piotto, che teme sia per i posti di lavoro che per una deriva dell’Azienda (partecipata della Regione) verso la privatizzazione.
Dal quadro che ne emerge si parlerebbe di una riduzione dei chilometri di percorrenza extraurbana per Gtt dell’80%: da 10 milioni a soli 2 milioni, con un impatto economico stimato in circa 20 milioni di euro in meno per il Gruppo. Una sforbiciata che potrebbe tradursi in circa 600 posti di lavoro in meno tra il 2025 e il 2027, colpendo soprattutto lavoratrici e lavoratori indiretti.
Durante l’incontro del 6 novembre tra Comune, assessore ai Trasporti Chiara Foglietta e alle Partecipate Gabriella Nardelli, direzione Gtt (con l’ad Guido Mulè) e sindacati di categoria, sarebbe emerso un piano elaborato senza alcun confronto preventivo con l’ente locale.
«La riduzione dei servizi Gtt nell’extraurbano rischia di compromettere anni di lavoro per il risanamento dell’azienda», ha denunciato Piotto. La motivazione di Amp si baserebbe su aree a domanda debole, maggiore dispersione e con una popolazione limitata di utenti, ma per Piotto c’è di più. «È un progetto di privatizzazione mascherata, contro gli interessi dei lavoratori e dei cittadini. Tagliare 8 milioni di chilometri significa aumentare i costi per gli utenti o perdere posti di lavoro. Se l’obiettivo è lasciare ai privati il trasporto extraurbano in cambio della gestione urbana, per noi è inaccettabile».
Dalla Città (per la quale Gtt è una delle partecipate più redditizie) a fare le veci del primo cittadino c’è il capogruppo di maggioranza Claudio Cerrato (Pd), che assicura: «La Città ha già avviato un confronto con l’Agenzia per trovare un equilibrio che tuteli cittadini e lavoratori. È una trattativa complessa che le assessore Chiara Foglietta e Gabriella Nardelli stanno portando avanti con competenza e visione di lungo periodo».
Mentre Avs e SE avvertono anche sulle eventuali ripercussioni in termini di aumenti tariffari. «Faremo la nostra parte per evitare tagli al servizio o ulteriori aumenti dei costi delle tariffe del Tpl, già aumentate del 21% dal 2019», affermano la capogruppo Avs in Regione Alice Ravinale e la capogruppo SE in Comune Sara Diena.
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