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La conferenza
31 Dicembre 2025 - 06:30
Brinda auspicandosi nell’anno che verrà «più orgoglio torinese», ma le grane per il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, promettono di essere tante. A cominciare dalla “lotta anti-rincaro dei biglietti Gtt”.
La conferenza stampa di fine anno a Palazzo civico ieri pomeriggio insieme agli esponenti di Giunta, è stata, inesorabilmente, sia occasione per rimarcare i numerosi obiettivi raggiunti nel corso del 2025, ma anche motivo d’analisi dei nodi irrisolti.
Nonostante, infatti, il raggiungimento del 100% delle “milestones” (ovvero degli obiettivi) dei progetti nel perimetro Pnrr, la redazione del Nuovo Piano regolatore torinese portato a casa (cioè in Consiglio), la fine dei lavori su via Po (dopo circa 2 anni di cantieri), sono tante le sfide aperte della Città. E continuano a crescere, apparentemente, le aree di frizione con la Regione, quelle in cui la concordia istituzionale con il governatore Alberto Cirio che ha garantito un reciproco “non mettersi i bastoni tra le ruote” negli ultimi anni, sembra vacillare.
Dopo Askatasuna e Suk, un altro terreno caldo è quello del finanziamento al trasporto pubblico locale, che nel prossimo anno dovrebbe vedere, a meno che i prossimi giorni di festa non portino «consiglio buono nelle interlocuzioni» , dice Lo Russo, un taglio importante nei fondi erogati a livello regionale (con la manovra di Bilancio approvata ieri, saranno 115 milioni in meno a livello nazionale, di cui circa 23 in Regione Piemonte).
Il 2026, così, sarà l’anno del nuovo assetto di piazza Baldissera - che tanto fa penare gli automobilisti torinesi e che promette, coi semafori intelligenti, di snellire i tempi di attesa in rotonda - una via Roma tutta nuova e pedonalizzata, ma pure quello in cui, se anche in questo confronto - per non dire scontro - con la Regione, la Città dovesse andare ko, il biglietto del trasporto pubblico potrebbe salire.
Lo dice non dicendolo il sindaco: «Il trasporto pubblico locale viene pagato con due somme finanziarie. Una è il trasferimento che lo Stato dà alle Regioni e le Regioni danno alle aziende che fanno il servizio attraverso i bacini e la seconda sono la bigliettazione. È chiaro che per coprire il costo a chilometro che è la somma di questi due addendi se scende un addendo deve salire l'altro», spiega a margine della conferenza stampa. «Permane il nostro impegno di non aumentare le tariffe - premette - ma per garantire i 54 milioni di chilometri che ogni anno abbiamo nel conto economico di Gtt attingiamo da queste due fonti».
È per questo che - pur parlando di una scelta del Governo «politica», ma «legittima», Lo Russo auspica «che la Regione abbia analoga sensibilità, e annulli il taglio prodotto dal governo nazionale attraverso risorse proprie». In questa direzione muove anche la mozione approvata lo scorso 22 dicembre in Consiglio comunale presentata dalla consigliera M5S Dorotea Castiglione, che impegna la Giunta a sollecitare la Regione a reintegrare le risorse “sottratte”.
E infatti, trattative in corso.
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