Cerca

Letto per voi

Alberto Angela: "Ecco Giulio Cesare come non l'avete mai visto" (con l'AI)

Il nuovo libro del divulgatore e presentatore tra il De Bello Gallico e la storia del condottiero

Cesare come non l’abbiamo mai visto: il nuovo viaggio di Alberto Angela tra storia e intelligenza artificiale

Dopo la trilogia su Nerone e l’incendio del 64 d.C., Alberto Angela torna in libreria con un’opera che punta dritta al cuore della storia romana. “Cesare. La conquista dell’eternità” (Mondadori, 24 euro) non è una biografia tradizionale, ma il racconto di un’impresa che ha cambiato il destino dell’Occidente: la conquista della Gallia, filtrata attraverso il capolavoro (ok, i liceali non la pensano così) che Giulio Cesare stesso ci ha lasciato, il De Bello Gallico.

Un autore, una città, un'epoca
Angela (che di secondo nome fa Cesare, a proposito) sceglie la via del racconto immersivo: entra nelle strade di Roma del I secolo a.C., accompagna il lettore tra case, mercati, templi e accampamenti, e ricostruisce con cura di storico e ritmo narrativo da grande divulgatore l’ecosistema che ha plasmato la civiltà europea. Archeologia, antropologia, storia e geografia si alternano per far “rivivere” l’antico, nella convinzione che tornare alle origini aiuti a capire il presente.



De Bello Gallico, tra epopea e realtà
Il libro segue la parabola del 58 a.C., quando a Cesare, proconsole, tocca governare regioni irrequiete ai margini del mondo romano. Serve un casus belli, e arriva puntuale: iniziano nove anni di campagne che temprano un esercito e fiaccano popoli già temuti da Roma. Nelle pagine scorrono marce nella neve, ponti costruiti sotto pressione, flotte improvvisate, foreste “stregate”, santuari con scheletri decapitati. È un kolossal storico dove, sottolinea Angela, “è tutto vero”. L’ultimo atto è noto: tentata la via dell’accordo con il Senato e con Pompeo, Cesare oltrepassa il Rubicone, aprendo la stagione della guerra civile.

Il volto di Cesare, dalla parola all'immagine
Una delle novità più sorprendenti è l’uso dell’intelligenza artificiale come strumento di divulgazione. Scansionando un QR Code, il lettore accede a un video e a immagini che ricostruiscono volti, scene di battaglia e istanti di vita quotidiana. La sfida più affascinante è il ritratto del Cesare quarantenne: un lavoro che intreccia fonti letterarie (Svetonio, Plutarco) e iconografiche (busti marmorei, monete), restituendo tratti netti – mandibola squadrata, fronte alta e segnata, zigomi sporgenti, profonde rughe naso-labiali, naso aquilino, labbra sottili – insieme a dettagli personali: calvizie incipiente coperta pettinando i capelli in avanti, cura del corpo, rasatura meticolosa, altezza superiore alla media dell’epoca. Il risultato è l’immagine più plausibile ottenuta finora, frutto di ricerca e tecnologia.



La tecnologia al servizio della divulgazione
L’approccio, spiega Angela, è dichiaratamente innovativo: l’AI, guidata da un solido impianto storico-scientifico, “trasforma le parole in immagini”, come fotogrammi di un passato altrimenti irraggiungibile. È un’estensione del metodo che lo ha reso popolare: “usare lo spettacolo per fare scienza e non viceversa”. Un modo per avvicinare nuovi lettori a temi complessi senza semplificare, ma illuminando il contesto che rende comprensibile un’impresa militare diventata mito.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.