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Ritratti di Famiglia

Giovannino Agnelli, la morte 28 anni fa e le nozze della figlia oggi (e la domanda che Fiat sarebbe stata?)

Virginia Asia, erede "dimenticata", e il ricevimento nella tenuta di Varramista. Il ricordo del "ragazzone in Vespa" scelto dall'Avvocato

Giovannino Agnelli, la morte 28 anni fa e le nozze della figlia oggi (e la domanda che Fiat sarebbe stata?)

Fattoria Varramista, Montopoli Valdarno. Oggi, 13 dicembre, la tenuta che fu il rifugio di Giovanni Alberto “Giovannino” Agnelli è tornata a essere teatro di un passaggio privato e insieme pubblico: Virginia Asia Agnelli, la figlia che il padre poté appena conoscere, ha scelto proprio qui di festeggiare il suo matrimonio. Una data che pesa, il 28° anniversario della morte di Giovannino, e un luogo che per la famiglia è più di un fondale: è memoria, rito, appartenenza. E una domanda, legata alla scomparsa di quel "ragazzone in Vespa": sarebbe cambiata la storia della Fiat e degli Agnelli stessi?

Il ritorno a Varramista
Per chi conosce la storia della tenuta, la scelta suona naturale. Tre anni fa, a dicembre, Virginia Asia riapparve in punta di piedi accanto alla madre, l’architetta angloamericana Frances Avery Howe, per un ricordo pubblico di Giovannino a Varramista. Poi di nuovo il silenzio: niente social, solo tracce d’archivio e una vecchia pagina LinkedIn, pochissime apparizioni. È una riservatezza coerente con la sua vita lontano dall’Italia e con l’idea di Varramista come luogo del cuore, non vetrina.



Gli invitati e i silenzi di famiglia
Tra i presenti legati alla famiglia erano dati per certi Lapo Elkann e la madre Margherita, la figlia dell’Avvocato. Nessuna tracciadi John Elkann. La vedova di Giovannino, Frances Avery Howe, da tempo vive in Inghilterra con il compagno John Frieda "il parrucchiere dei Reali", imprenditore e milionario, e ha tenuto i suoi passi lontani dalle cronache e dalle dispute sull’Eredità Agnelli. Anche Virginia Asia è rimasta ai margini del gossip: oggi la si ritrova qui, a rammagliare un filo che passa per affetti, riti e un cognome che ha segnato l’industria italiana.



La tenuta dei matrimoni
Varramista è da sempre una casa che racconta nozze. Nel 1953 Enrico Piaggio la acquistò per farne dimora; nel 1959 la figlia Antonella sposò qui Umberto Agnelli. Nel 1996 fu la volta di Giovannino e di Avery, che qui scelsero anche di abitare E ancora, nel 2007, la scelta cadde sulla tenuta per le nozze di Chiara Visconti di Modrone, la figlia che Antonella Bechi Piaggio ebbe dal secondo marito. Una tradizione di fiori d’arancio che si rinnova oggi, mentre la proprietà — messa sul mercato l’anno scorso — cerca un nuovo futuro.

Giovannino, il "ragazzone che unì fabbrica e visione
Il nome di Varramista è legato indissolubilmente a Giovanni Alberto Agnelli. “Varramista rappresentava per lui il luogo dei sogni, e ciò per merito della nonna, Donna Paola”, ha scritto lo studioso Giuseppe Cecconi. Gli anni di Giovannino parlano di sostanza: apprendistato alla Piaggio senza sfruttare il cognome, passaggi alla Comau di Grugliasco registrandosi come “Giovannino Rossi”, periodi di formazione tra Italia, Spagna e gli Stati Uniti, a Providence, per affinare le relazioni internazionali.

Tornato in Italia, scelse il servizio militare come carabiniere semplice. Nel febbraio 1993 diventò presidente della Piaggio, a novembre entrò nel consiglio d’amministrazione della Fiat. Uno stile asciutto, idee chiare, un consenso trasversale nella famiglia, in particolare da parte dello zio Gianni. Amava la fabbrica e chi la teneva in piedi. Diceva: “Le persone sono all’origine della nostra forza. Sono la risorsa e l’intelligenza dell’organizzazione. Il coinvolgimento a ogni livello, il lavoro in squadra, la condivisione degli obiettivi sono necessari per la realizzazione della nostra missione”. Poi, nel 1997, la malattia, un tumore rarissimo allo stomaco: mesi difficili tra gli Stati Uniti e Torino, un lampo di gioia per la nascita di Virginia Asia il 16 settembre, l’ultima volta in tribuna al Delle Alpi per la Juve contro il Manchester United, e il 13 dicembre l’addio, a 33 anni.



Le domande rimaste sospese
Viene naturale chiedersi cosa sarebbe stata la Fiat con lui, e come sarebbero andati i rapporti dentro la Famiglia. L’ascesa di John Elkann, cooptato giovanissimo nel cda dopo la scomparsa di Giovannino, ha scritto una storia diversa. Secondo ricostruzioni e carte clamorosamente emerse negli ultimi tempi, l’Avvocato avrebbe indicato come erede Edoardo, amico di Giovannino: uno avrebbe guidato il gruppo, l’altro la Juve e la galassia familiare? Interrogativi senza controprova, che però raccontano quanto fosse centrale la figura di Giovanni Alberto in quell’equilibrio delicato tra industria e dinastia. Qualcosa che oggi sembra andato in frantumi.

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