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IL DRAMMA
15 Dicembre 2025 - 12:35
Foto di repertorio
Torino, fine sessione d’esami. Migliaia di studenti fuorisede – circa 44mila solo nel capoluogo piemontese – preparano i bagagli per tornare a casa e passare le feste con i propri cari. Zaino in spalla, pronti a “scappare” momentaneamente dalla città di studio e rifugiarsi nella “vecchia normalità”.
Ma non è così semplice.
Il sogno del rientro natalizio, con abbracci familiari e tavole imbandite, rischia di svanire sotto il peso di rincari record sui treni e voli dal 20 dicembre al 6 gennaio.
Un dramma che non si limita al territorio torinese, ma in tutto il Nord Italia. Secondo il Codacons ad avere “la peggio” sono le isole maggiori.
Per un biglietto andata e ritorno sulla rotta Torino Caselle-Palermo Punta Raisi, per esempio, la spesa minima arriva a 505 euro, 13 in più di quanto stimato per la Pisa - Catania. Da Torino a Catania, per le stesse date, 422 euro. E i treni non sono da meno. Per un viaggio di sola andata sabato 20 dicembre da Torino Porta Nuova a Reggio Calabria sono necessari almeno 199euro.

Girando tra i banchi delle università, il sentimento è comune: una triste consapevolezza che porta gli studenti a aprire una vera e propria caccia alle offerte molto tempo prima. Settembre almeno, se non fine estate. Il trucco, a rigor di logica, è comprare in anticipo e partire in date che non siano a ridosso del Natale. Ed è proprio qui l'inghippo. La sessione di dicembre, in alcuni casi, non finisce prima del 19. E apre il dilemma: pago di più o salto l'appello?
Maria, studentessa pugliese è arrivata a Torino per studiare al Dams. In quanto “veterana” ogni anno anticipa l’acquisto dei biglietti: «Inizio a guardare almeno tre mesi prima, ma rappresenta una vera difficoltà. Quest’anno sono riuscita a cavarmela con 60-70 euro di andata e altrettanto per il ritorno», racconta.
«Ci sono gli esami, partirò il 20 dicembre - racconta Federico, da Roma - dovrò pagare intorno ai 90 o 100 euro di treno ma quale sarebbe la soluzione? Passare il Natale lontano dalla famiglia?».
Matilde, appena 20enne di Firenze. «Sono sicuramente “fortunata” rispetto a molti miei compagni da questo punto di vista». Nonostante il dramma dei fuorisede sia una situazione risaputa da tempo, «mi sembra che quest’anno più che mai i prezzi siano davvero altissimi».

A riscontrare più difficoltà sono gli isolani, sia per «pochi collegamenti» che per i costi. Lo testimonia Martina, catanese d’origine ma torinese adottata da quasi tre anni. «Solitamente evito l’aereo perché costa davvero troppo: 249 euro, senza bagaglio e solo l’andata. Impossibile. L’alternativa sono dieci ore di treno e poi un traghetto: 320 euro. Per risparmiare viaggerò di notte (80 euro a corsa) anche se le ore di treno salgono a 17».
Un sacrificio per cui vale la pena: «Tornare a casa è il più bel regalo di Natale».
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