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il protocollo

Cinque miliardi per gli ospedali in Piemonte, un patto contro la criminalità nei cantieri

L’accordo in prefettura con Donato Cafagna, Alberto Cirio e Federico Riboldi. I soldi vanno spesi entro giugno 2026

La stretta di mano tra Cirio, Cafagna e Riboldi

La stretta di mano tra Cirio, Cafagna e Riboldi

Uno “screening” sulle nuove opere di sanità pubblica che verranno realizzate in Piemonte, banche date istituite presso ogni prefettura che monitoreranno imprese e lavoratori e altre misure per prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata. E’ stato firmato ieri mattina, in prefettura, l’accordo quadro per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale nei lavori per il piano di investimenti di edilizia sanitaria nella nostra regione. A sottoscriverlo, il prefetto Donato Cafagna, il governatore regionale Alberto Cirio e l’assessore regionale Federico Riboldi. «L’obiettivo - ha sottolineato il prefetto Cafagna - è garantire che queste opere vengano realizzate nel rispetto della legalità, evitando forme di infiltrazione criminale e di corruzione. L'impegno delle forze di polizia, l'impegno della Dia e della magistratura è quello di far sì che ogni tentativo di infiltrazione venga respinto e contrastato. Gli strumenti sono tanti e questo accordo è un ulteriore elemento».

A firmare l'accordo quadro c’erano anche i prefetti delle altre prefetture piemontesi. Il nuovo protocollo ora disciplinerà le attività di vigilanza e di controllo durante le fasi di affidamento e realizzazione dei lavori e prevederà un sistema rafforzato di controlli sugli operatori economici coinvolti, tutti tenuti ad essere iscritti all'anagrafe degli esecutori. La vigilanza sarà estesa anche alla fase di approvvigionamento di beni e servizi e all'ingresso nei cantieri, dove sarà appunto istituita una banca dati dedicata.
«Il Pnrr - ha detto il governatore Cirio - è fondamentale per l’edilizia sanitaria e il Piemonte ne ha tanto bisogno. Tuttavia i soldi che sono arrivati sono tantissimi e sono sopraggiunti tutti insieme, per cui era necessario dotarsi di uno strumento di controllo». I soldi, in effetti, sono tanti: parliamo infatti di 5 miliardi euro, di cui 2 miliardi finanziati con i fondi dell’Inail, per la realizzazione di strutture sanitarie. E il Piemonte non ha molto tempo per spendere questo denaro, visto che i 5 miliardi di euro vanno spesi tutti entro pochi mesi, per la precisione entro il mese di giugno del 2026. «Quella che vedrà la luce sarà la più grande opera di edilizia sanitaria ospedaliera della nostra regione, un’opera da ben 5 miliardi di euro. Sappiamo però che dove ci sono grandi appalti c'è il rischio che si generi l'interesse della malavita e questo accordo è davvero importante perché ci dice che, in particolare quando parliamo di ospedali ovvero di cura delle persone, le grandi opere si possono e si devono fare tenendo alta la guardia a difesa della trasparenza e della legalità». Tra le nuove opere ci sono il Parco della Salute, Ricerca e Innovazione di Torino e la Città della Salute e della Scienza di Novara, ma anche diversi nuovi presidi ospedalieri oltre a ristrutturazioni e ampliamenti di ospedali già esistenti.

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