Torino rinnova il progetto Fast Track City per la prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili

La Città di Torino prosegue il progetto “Torino Fast Track City”, rinnovando l’impegno nella prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili e nel contrasto all’HIV. Con una delibera approvata dalla Giunta comunale, su proposta dell’assessore alle Politiche sociali Jacopo Rosatelli, prende avvio una nuova fase triennale del programma, basata su un percorso di coprogettazione con il Terzo settore, finalizzato a garantire la continuità delle attività di informazione, prevenzione e screening gratuito.

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Il progetto conferma il modello di intervento già sperimentato, che prevede la collaborazione tra Comune, ASL Città di Torino e associazioni attive sul territorio. Nel corso della precedente progettualità, il Checkpoint di via Mazzini 44 ha rappresentato un presidio stabile per le attività di prevenzione, affiancato da interventi diffusi e punti informativi temporanei allestiti in occasione di eventi pubblici.

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Secondo i dati relativi al 2025, fino al mese di ottobre, nell’ambito di Torino Fast Track City sono stati effettuati 1.175 test HIV, di cui 668 presso il Checkpoint di via Mazzini. Le attività hanno incluso, oltre allo screening, azioni di counseling, formazione e comunicazione rivolte alla cittadinanza.

Per il nuovo triennio, la Città di Torino conferma il proprio sostegno al progetto mettendo gratuitamente a disposizione l’immobile di via Mazzini 44 e prevedendo un contributo economico di 5.000 euro a supporto delle iniziative. L’ASL Città di Torino continuerà a garantire la fornitura dei test diagnostici e il supporto del personale sanitario coinvolto nelle attività.

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Al termine della fase di coprogettazione è prevista la sottoscrizione di un nuovo accordo di collaborazione tra la Città, l’ASL e gli enti del Terzo settore selezionati, con l’obiettivo di assicurare la prosecuzione delle azioni previste dal programma.

Torino aderisce alla rete internazionale delle Fast Track Cities dal 2020 e, con il rinnovo del progetto, conferma la volontà di proseguire un percorso orientato alla salute pubblica, alla prevenzione e alla riduzione dello stigma legato alle infezioni sessualmente trasmissibili e all’HIV.

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