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Il progetto

Il Piano Regolatore non sarà sul modello Milano: "No ai grattacieli ma servizi di prossimità"

Approvato stamattina in Giunta il progetto preliminare, ora al vaglio del Consiglio

Il Piano Regolatore non sarà sul modello Milano: "o ai grattacieli ma servizi di prossimità

La Giunta comunale ha approvato il progetto preliminare del nuovo Piano regolatore generale di Torino. Si apre ora il percorso di consultazione che coinvolgerà commissioni consiliari, Circoscrizioni e conferenza di co-pianificazione, fino all’approvazione finale in Consiglio comunale. L’obiettivo del sindaco Stefano Lo Russo è arrivare al via libera definitivo entro la fine della consiliatura.  

Il nuovo Prg sostituirà quello in vigore dal 1995 ed è costruito su una previsione di oltre un milione di abitanti teorici. Al centro del documento ci sono i 34 quartieri, pensati come unità urbanistiche di prossimità, e l’integrazione strutturale del trasporto pubblico locale e dell’alta velocità nelle politiche di trasformazione urbana.

A presentarlo questa mattina con una conferenza stampa il primo cittadino Stefano Lo Russo e il suo braccio urbanistico, l'assessore Paolo Mazzoleni, e socio di Bruno Egger, architetti associati a Milano.

«Questo Piano fotografa Torino per quella che è e per quella che vuole diventare», ha sottolineato Lo Russo, rivendicando un modello alternativo a quello delle grandi verticalizzazioni: non nascerà una “città dei grattacieli” e lo sviluppo edilizio sarà legato a meccanismi di perequazione, con ricadute in opere pubbliche, abitazioni accessibili e infrastrutture verdi.

Non è il modello Milano, insomma, ma un modello "senza eguali", che rispetterà l'identità sabauda, assicurano i due.

Uno sforzo elevatissimo, ma che farà la differenza, assicura Mazzoleni. A certificare l'impegno profuso gli oltre 280 elaborati. «Siamo partiti da una domanda chiave: quante persone abiteranno Torino in futuro», ha detto, illustrando il modello dei quartieri, le nuove Funzioni di Rete Urbana e gli standard di sostenibilità.

Con l’adozione del Piano scatterà anche il periodo di salvaguardia urbanistica: fino all’approvazione definitiva, gli interventi edilizi dovranno rispettare sia il vecchio sia il nuovo Prg, applicando le norme più restrittive. Previsti inoltre meccanismi di perequazione urbanistica (ovvero di compensazione urbanistica), con contributi o opere pubbliche in cambio di maggiori diritti edificatori.

Il confronto politico e territoriale entrerà nel vivo a gennaio, quando inizierà il dibattito nelle sedi istituzionali e nei quartieri.

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