Cerca

Il ritrovamento

I tesori dell'antica Roma tornano alla luce

Carabinieri e Soprintendenza hanno recuperato 86 reperti nascosti dentro gli scatoloni

Reperti recuperati carabinieri

I carabinieri hanno recuperato 86 reperti antichi

Erano dentro scatoloni, avvolti nei giornali come tutti i vecchi oggetti che finiscono in cantine e ripostigli. Peccato che si tratti di vasi e anfore che risalgono all’epoca romana ed etrusca: un totale di 86 reperti archeologici che gli eredi di una famiglia torinese hanno trovato e segnalato ai carabinieri e alla Soprintendenza. E che ora, grazie al lavoro del Nucleo Tutela Patrimonio culturale di Torino, sono tornati di proprietà pubblica: «Non celebriamo un risultato investigativo ma un grande lavoro di squadra - esultano il colonnello Silvio Mele, comandante del Nucleo, la sovrintendente Lisa Accurti e l’assessore comunale Rosanna Purchia - Ora queste opere saranno restituite allo Stato ma soprattutto alla cittadinanza».

Gli 86 oggetti sono stati presentati questa mattina a Palazzo Chiablese e ora saranno analizzate e valutate per decidere dove verranno esposte.
Sarà l’ultimo atto di un’indagine che ha permesso agli investigatori di scoprire come questi beni risalgano di 2000 anni fa e provengano da scavi clandestini in necropoli dell’Italia centrale, meridionale e in Sardegna. Si aggiungono quattro anfore romane di età imperiale, provenienti da recuperi sottomarini.
Secondo quanto ricostruito da carabinieri e Soprintendenza, la collezione era stata formata tra gli anni ‘50 e ‘60 attraverso acquisti sul mercato antiquariale, italiano e straniero. Il problema è che il codice penale prevede che i reperti archeologici trovati in mare o sotto terra siano di proprietà dello Stato: per questo l’intera collezione è stata sequestrata, confiscata e ora consegnato allo Stato.


Però non ci sono conseguenze per chi ha segnalato il ritrovamento degli 86 oggetti, visto che hanno avvisato le autorità appena hanno aperto gli scatoloni: «Facciamo un appello affinché altre famiglie facciano lo stesso e segnalino eventuali altri reperti all’Arma, senza paura di conseguenze» concludono Mele e il generale Claudio Lunardo, comandante provinciale dei carabinieri.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.