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L'inaugurazione

Dai pusher agli studenti: l'ex Moi rinasce con 400 posti letto

Taglio del nastro nel vecchio villaggio olimpico di Torino 2006. Fine dell'incubo per una città intera

L'ex Moi ora accoglie gli studenti (foto Bruno Brizzi)

L'ex Moi ora accoglie gli studenti (foto Bruno Brizzi)

E’ rinato ufficialmente oggi l’ex Moi, il villaggio olimpico di via Giordano Bruno che fu teatro di spaccio di droga, stupri e criminalità spicciola. E’ la fine di un incubo non solo per il quartiere Lingotto ma per l’intera città. E fa effetto pensare che in quelle palazzine ristrutturate che per sei anni hanno ospitato pusher e malfattori, da oggi alloggeranno studenti di mezzo mondo che a Torino vengono per studiare.

Con 18 milioni di euro il Moi è stato trasformato in un quartiere per giovani, o meglio ancora in un social e student housing da 400 posti letto per chi studia o lavora. Il tutto grazie a Fasp, Fondo Abitare Sostenibile Piemonte, gestito da Investire Sgr con Fondo Investimenti per l’Abitare di Cassa Depositi e Prestiti, Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt, Fondo Social & Human Purpose, Comparto A, gestito da Ream. Insomma tanti attori coinvolti nel restyling, mentre a gestire lo studentato è Camplus. Una riqualificazione urbana e sociale delle palazzine, che mette a disposizione dei futuri residenti un’offerta abitativa moderna con tutti i comfort.

Dopo lo sgombero degli abusivi nell’estate 2019, la ristrutturazione è durata un anno e mezzo, cominciata a ottobre 2021 e ultimata a marzo. I 400 posti letto sono suddivisi in 157 alloggi dotati di cucina, wi-fi, climatizzatori, bagno, tv, mentre all’ingresso si accede con una card elettronica. Se il taglio del nastro è avvenuto oggi, in realtà l’ex Moi già da due mesi accoglie i primi ospiti. «In un momento in cui in Italia c’è il caro-affitti per gli studenti, Torino risponde aprendo posti letto. Sappiamo che l’eredità del Moi è stata travagliata, ma oggi rilanciamo la vocazione di Torino come città universitaria», il commento del sindaco Stefano Lo Russo. Il governatore Alberto Cirio, invece, non ha risparmiato una frecciatina a Milano, pur senza nominarla: «Ci sono città più olimpiche di noi che fanno dormire gli studenti in tenda, noi offriamo loro posti all'avanguardia». Una stoccata forse non proprio opportuna, visto che al Campus Einaudi gli studenti hanno appunto piazzato le tende per protestare contro gli affitti alle stelle.

Ma un sopralluogo al Moi, prima dell’inaugurazione, l’ha fatto anche l’ex sindaca e oggi deputata Chiara Appendino. Sotto il suo mandato, infatti, è iniziato lo “sgombero dolce”: «Un metodo che nel frattempo è diventato un modello per risolvere casi analoghi in tutta Italia. Progetti come questo non li realizzi in un attimo con la bacchetta magica, ma con il tempo, la caparbietà e soprattutto il lavoro di squadra», ha dichiarato l’ex sindaca.

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