Cerca

La composizione

Ezio Bosso, un brano inedito a tre anni dalla morte

Ecco “No Man’s Land” in uscita il 12 maggio

Ezio Bosso

Il genio della musica era nato il 13 settembre del 1971

E’ una storia che ha dell’incredibile, quasi soprannaturale. Proprio come a volte appariva anche lui, Ezio Bosso, il pianista e compositore torinese scomparso a soli 49 anni il 14 maggio del 2020. Ebbene, a tre anni di distanza dalla sua morte, venerdì 12 maggio uscirà in digitale (per Buxus Records, la società di edizioni e casa discografica fondata dalla sua famiglia) un suo inedito “No Man’s Land”, un lavoro mai pubblicato e mai suonato dal vivo ritrovato negli archivi di Ezio dopo la loro sistemazione e catalogazione. Quasi un lasciato, un’eredità preziosa, un messaggio post mortem che ripercorre le emozioni di Bosso durante gli anni della grave malattia degenerativa che l’ha portato alla fine. “No Man’s Land”, infatti,  fu composto e registrato da Ezio tra Londra e Roma nel 2007 subito dopo il primo attacco della malattia e rappresentò il suo ritorno alla musica e alla composizione, sfociato poi nel celebre album “The 12th Room”.

«Bisogna lasciarsi travolgere dalla bellezza della musica» ripeteva come un mantra Ezio Bosso ad ogni sua intervista, ad ogni sua esibizione che si trasformava sempre in un viaggio emozionale fra le note magiche di una delle menti più creative e introspettive degli ultimi decenni.

Sono un uomo con una disabilità evidente in mezzo a tanti uomini con disabilità che non si vedono

Ezio Bosso regalò tantissimo al suo pubblico grazie a quella generosità tipica di chi possiede delle doti in più e sa di non poterle tenere solo per sé. E, adesso, un ennesimo omaggio che sembra giungere direttamente dall’al di là come a dire «Ehi, io ci sono ancora, la malattia non ha potuto avere il sopravvento su tutto» perché in fondo: «La musica è una vera magia, non a caso i direttori hanno la bacchetta come i maghi. La musica è una fortuna ed è la nostra vera terapia. La musica è come la vita, si può fare in un solo modo: insieme. La musica ci insegna la cosa più importante che esista: ascoltare».

 

In occasione dell’anniversario della morte il 15 maggio è in programma un concerto al Teatro Regio di Torino con protagonista la Filarmonica Trt impegnata nell’esecuzione:

Ezio Bosso (1971-2020) Sinfonia n.1 “Oceans” per violoncello solista e orchestra

Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840-1893)
Sinfonia n. 6 in si minore, op.74 “Patetica"

 

La musica è come la vita, si può fare in un solo modo: insieme

La vita

Ezio Bosso nacque a Torino il 13 settembre del 1971. E’ stato un compositore, pianista, contrabbassista e direttore d'orchestra italiano. Ha vissuto, durante l'infanzia e l'adolescenza, a Torino, in Borgo San Donato, abitando in via Principessa Clotilde; in questa Torino operaia, di immigrazione, raccontava che la sua famiglia era "la sola piemontese di tutto il caseggiato". Si avvicinò alla musica all'età di quattro anni, grazie a una prozia pianista e al fratello musicista. Ha raccontato di aver conosciuto in conservatorio Oscar Giammarinaro, che in seguito divenne il cantante degli Statuto, e per circa un anno e mezzo suonò con questo gruppo con il nome d'arte di Xico, fin quando ne fu cacciato, disse scherzando, "perché producevo troppe note"; con gli Statuto incise l'album di esordio Vacanze (pubblicato dalla Toast Records).

Del conservatorio ha anche ricordato di aver avuto un docente che spesso urlava ed alzava le mani. Un giorno, durante uno di questi maltrattamenti, entrò un uomo che chiese a Bosso di ripetere l'esercizio, si rivolse al docente e gli disse: "A me sembra molto bravo. Perché grida?"; tale personaggio era il celebre compositore sperimentale John Cage, a cui Bosso avrebbe in seguito dedicato il brano Dreaming tears in a crystal cage. A 16 anni esordì come solista in Francia e incominciò a girare per le orchestre europee. Fu l'incontro con Ludwig Streicher a segnare la svolta della sua carriera artistica, indirizzandolo a studiare composizione e direzione d'orchestra all'Accademia di Vienna.

Nel 2011 subì un intervento per l'asportazione di una neoplasia cerebrale e fu anche colpito da una sindrome autoimmune neuropatica. Le patologie inizialmente non gli impedirono di continuare a suonare, comporre e dirigere. La malattia neurodegenerativa, all'inizio erroneamente indicata dai media come SLA, o comunque una malattia del motoneurone, in realtà una forma grave di neuropatia motoria multifocale, patologia autoimmune, peggiorò poi al punto tale da costringerlo, nel settembre 2019, alla cessazione dell'attività di pianista, avendo compromesso l'uso delle mani. Dalla primavera del 2017 Bosso è stato testimone e ambasciatore internazionale dell'"Associazione Mozart 14", eredità ufficiale dei principi sociali ed educativi del maestro Claudio Abbado, portati avanti dalla figlia Alessandra Abbado.

 

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.