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Addio a Guido Bodrato, ministro e leader della sinistra Dc di Moro e Zaccagnini

Aveva 90 anni. La notizia  dal suo account social: "Guido ci ha lasciati ieri sera per unirsi  alla sua amata Irma". E' deceduto nella sua casa di Chieri

Guido Bodrato viveva a Chieri

E' stato vice segretario Dc, ministro dell'Industria e del Bilancio


Si è spento giovedì sera a 90 anni Guido Bodrato, figura di spicco della Democrazia Cristiana e protagonista della vita politica italiana per decenni. A dare la notizia è stato il suo account social, dove si legge: «Guido ci ha lasciati per unirsi alla sua amata Irma. Fino all’ultimo lo ha sostenuto un’invincibile passione politica, a difesa della Costituzione e della rappresentanza democratica del Parlamento. Che il suo esempio ci conduca. Una preghiera». Nato a Monteu Roero nel 1933, Bodrato ha iniziato la sua carriera politica nella Dc, dove si è affermato come esponente della corrente di Forze Nuove fondata da Carlo Donat Cattin e poi come stretto collaboratore di Benigno Zaccagnini, di cui fu vicesegretario.

Guido Bodrato con il presidente Sergio Mattarella

 Fu tra gli animatori dell’Area Zac, l’ala sinistra del partito che si contrapponeva alla corrente dorotea. La sua esperienza di governo fu ampia e variegata: fu ministro della Pubblica istruzione nei governi Forlani I e Spadolini I e II, ministro del Bilancio e Programmazione economica nel governo Fanfani V, ministro dell’Industria e Commercio nell’Andreotti VII. Fu anche direttore politico de Il Popolo, l’organo della Democrazia Cristiana, dal 1995 al 1999. Bodrato fu sempre un difensore della Costituzione repubblicana e un sostenitore dell’integrazione europea. Fu anche un attento osservatore delle trasformazioni sociali e culturali del Paese e delle sfide che esse ponevano alla politica, ispirandosi a pensatori quali Jacques Maritain e Emmanuel Mounier e a sociologi come Achille Ardigò. Non smise mai di seguire le vicende politiche nazionali e internazionali, anche attraverso i social network, dove condivideva le sue riflessioni e le sue proposte. 

La sua scomparsa ha suscitato il cordoglio di molti esponenti politici di diversi schieramenti. Piero Fassino lo ha ricordato in aula a Montecitorio,  tra gli applausi dei deputati. Pierluigi Castagnetti lo ha definito su Twitter «un maestro per intere generazioni». Enrico Letta lo ha salutato come «un grande maestro di buona politica». Dario Franceschini lo ha elogiato come «leader della sinistra Dc che ha sempre tenuto alta la voce del cattolicesimo democratico come parte della cultura riformista e progressista del Paese». Paolo Zangrillo lo ha descritto come «uomo saggio e coerente, un grande ascoltatore, stimato per il suo equilibrio e la sua profonda esperienza politica». Gian Antonio Girelli lo ha commemorato come «uno dei migliori interpreti della tradizione cattolico-democratica italiana». A tutti loro si unisce il nostro omaggio anche perché di recente Guido Bodrato aveva scelto il nostro quotidiano per concedere quella che è stata la sua ultima intervista.

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