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Incendio in un capannone di rifiuti ad Avigliana, rischio ambientale

I vigili del fuoco lo hanno domato, sul posto i tecnici dell'Arpa per valutare i rischi e l'ipotetica origine dolosa

Lo spegnimento

Sul posto i vigili del fuoco

Dalle 21 di ieri sera si sono concluse all’alba di oggi le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza dell’area: squadre dei Vigili del fuoco di Torino sono intervenute nel comune di Avigliana per un incendio divampato presso gli ex stabilimenti di un'azienda specializzata in passato nel trattamento dei rifiuti industriali. Le fiamme hanno interessato un capannone in stato di abbandono di circa 600 metri quadri utilizzato come deposito di rifiuti di vario genere. Sul posto anche il personale tecnico dell’Arpa per il monitoraggio di eventuali danni ambientali.

 I rilievi sono proseguiti per l’intera giornata di ieri con misurazioni dell’aria e il rilevamento di particolari tossicità. Su indicazione degli amministratori locali i residenti in zona e in quelle limitrofe, non hanno aperto porte e finestre delle loro abitazioni e, chi è uscito di casa lo ha fatto utilizzando le mascherine. I rilievi sono terminati in serata e non hanno prodotto allerte particolari di inquinamento, mentre il capannone dove è divampato il rogo viene tenuto costantemente sotto osservazione. Le misure di prevenzione che sono state adottate, solo la conseguenza del fatto che nessuno era a conoscenza del genere di rifiuti accatastati nel magazzino e andati a fuoco.

Non solo, ancora non è chiaro, lo stabilirà una perizia del Vigili del Fuoco, la causa che ha prodotto l’incendio, verosimilmente di origine dolosa. Se ciò sarà confermato, allora l’autorità giudiziaria perseguirà i rei con l’accusa di reato ambientale che prevede per chiunque appicca il fuoco a rifiuti abbandonati, «ovvero depositati in maniera incontrollata in aree non autorizzate è punito con la reclusione da due a cinque anni. Nel caso in cui sia appiccato il fuoco a rifiuti pericolosi, si applica la pena della reclusione da tre a sei anni. Il responsabile è tenuto al ripristino dello stato dei luoghi, al risarcimento del danno ambientale».

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