Cerca

Politecnico

A Torino il Congresso Mondiale dell'esperanto

Si terrà dal 29 luglio al 5 agosto, si stima una ricaduta economica sul territorio pari a 3 milioni di euro

L'esperanto

La lingua di tutti che unisce i popoli

Sono oltre 7mila le lingue presenti nel mondo, in India ce ne sono addirittura 700 con 70 alfabeti diversi. La lingua, strano pensarlo ma è così, in realtà allontana, divide. Per questa ragione il 26 luglio del 1987, con la pubblicazione della sua prima grammatica, ha iniziato a prendere piede sempre di più nel mondo l’esperanto, l'idioma universale, nato in realtà 136 anni fa, che, in una, le racchiude tutte. La lingua di tutti e di nessuno.

Si terrà proprio a Torino, dal 29 luglio al 5 agosto il Congresso Mondiale di Esperanto al quale parteciperanno 1.200 esperantisti, provenienti da 67 diversi paesi generando una ricaduta economica diretta sul territorio stimata in circa 3 milioni e mezzo di euro. Sede centrale degli incontri, il Politecnico di Torino. La città della Mole è stata scelta per volere del direttivo dell’Associazione Mondiale Esperantista (UEA). La candidatura è stata presentata da Michela Lipari, già presidente della Federazione Esperantista Italiana e responsabile organizzazione Congressi ed Eventi, con il supporto di Turismo Torino e Provincia Convention Bureau che ha preparato il dossier di candidatura e assistito i referenti dell’associazione internazionale in sopralluogo e durante le visite tecniche.

Ma cos’è di preciso l’esperanto?

L’esperanto è una lingua artificiale, sviluppata tra il 1872 e il 1887 dall’oculista polacco di origini ebraiche Ludwik Lejzer Zamenhof. Presentata nel Primo Libro (Unua libro - Varsavia, 1887) come Lingvo Internacia (“lingua internazionale“), prese in seguito il nome esperanto (“colui che spera”,“sperante”) dallo pseudonimo di “Doktoro Esperanto”, utilizzato dal suo inventore. Scopo della lingua è di far dialogare i diversi popoli cercando di creare tra di essi comprensione e pace con una seconda lingua semplice, ma espressiva, appartenente all’umanità e non a un popolo. Un effetto di ciò sarebbe quello di proteggere gli idiomi “minori”, altrimenti condannati all’estinzione dalla forza delle lingue delle nazioni più forti.

l vocabolario dell'esperanto è principalmente tratto da inglese, francese, tedesco, greco, italiano, latino, polacco, russo e yiddish, poiché queste erano le lingue con cui Zamenhof aveva più familiarità. Grammaticamente, l'esperanto è stato principalmente influenzato dalle lingue europee, ma è interessante notare che alcune delle innovazioni dell'esperanto hanno una sorprendente somiglianza con le caratteristiche che si trovano in alcune lingue asiatiche, come il cinese.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.