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Ospite al Grattacielo in via Nizza
22 Ottobre 2023 - 06:30
Il Patriarca di Antiochia, Gerusalemme e Tutto l’Oriente”, Youssef Absi
Il giornalista che ha chiesto al Patriarca di Antiochia, Gerusalemme e Tutto l’Oriente”, Youssef Absi, «cosa si può fare per risolvere il conflitto in Istraele», è rimasto deluso e anche imbarazzato dalla risposta secca di Sua Beatitudine: «Io non parlo di politica». Ne è seguito un discorso improntato su temi squisitamente spirituali ispirati dall’arte sacra sirina, ma attraverso i quali è emersa la precisa volontà della Chiesa Cattolica di intervenire, chiaramente a modo suo, per la pacificazione, ma anche per la giustizia in tutta l’area medio orientale. I canali, quantomeno riservati, per non dire segreti, della Chiesa cattolica greco-melchita sono aperti e, come in passato, potrebbero contribuire, se non ad un, accordo di pace, certamente alla liberazione di persone innocenti in mano ai guerriglieri. Così è stato con l’Isis, così potrebbe essere con Hamas.
IL PATRIARCA, CIRIO E MARRONE AMMIRANO L'OPERA D'ARTE
È quanto si legge tra e righe di un incontro ospitato venerdì al grattacielo della Regione dove Youssef Absi ha donato un’icona sacra in segno di gratitudine per le azioni di Pace promosse in Siria dalla Cooperazione Internazionale del Piemonte. L’icona, ricca di simbolismi appositamente dedicati a Torino, è stata realizzata all’interno del progetto “Scuola di icone”, tenutosi nel 2023 a Damasco e sostenuto dall’Assessorato alla Cooperazione Internazionale. All’evento hanno partecipato anche il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Assessore regionale alla Cooperazione Internazionale Maurizio Marrone. «Dove pochi anni fa l’Isis imponeva il suo regime di terrore, oggi la Regione Piemonte può sostenere attivamente il pluralismo religioso, la convivenza tra culture diverse e l’emancipazione femminile nel nome dell’arte e della tradizione - ha detto Marrone -. Un Medio Oriente così è possibile, e dobbiamo tutti sforzarci di costruirlo fermando escalation militari e stragi di civili».
MARRONE, CIRIO E IL PATRIARCA MELCHITA
Monsignor Chihade Abboud, procuratore presso la Santa Sede del Patriarcato e il docente di icone Naaman Rawik, parroco di Raqqa rapito dall’Isis durante gli anni più duri della guerra in Siria hanno poi spiegato: «Attualmente alla “Scuola di icone”si stanno formando 45 persone dell’area del Governatorato del Rif di Damasco (con un canale prioritario per gli abitanti di Ma’alula) nella produzione di icone di tradizione melchita. Queste, pur seguendo i canoni iconografici bizantini e russi, hanno caratteristiche proprie che le contraddistinguono, quali i volti arabizzanti e le iscrizioni in arabo che, a differenza di quelle greche e russe che sono succinte, sono lunghe e fiorite e possono occupare una parte notevole della superficie dell’icona». L’evento si è concluso con la donazione dell’immagine sacra nelle mani di Cirio che ha avuto parole commosse di ringraziamento nei confronti della Chiesa cattolico-melchita.
IL MOMENTO DELLA CONSEGNA DEL DIPINTO
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