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Amore ai tempi delle app: la Gen Z crede ancora nell'anima gemella

La ricerca ha rivelato che i giovani iscritti hanno minore autostima ma sono più attenti alla comunicazione digitale

La ricerca condotta da esperti di dating app sull'uso che ne fanno i giovani

La ricerca condotta da esperti di dating app sull'uso che ne fanno i giovani

Secondo una ricerca effettuata da esperti di app di incontri, i giovani che si iscrivono sono alla ricerca dell'amore e credono nell'esistenza dell'anima gemella, anche se il timore del rifiuto rimane una barriera significativa per loro.

Più inclini al romanticismo rispetto ai Millennials (la generazione nata tra gli anni Ottanta e metà dei Novanta), aumentano del 30% i giovani della Generazione Z che credono nell'anima gemella e molti si dicono ottimisti in amore. Nonostante ciò, si tratta di una generazione che sta muovendo i primi passi nel mondo degli incontri, con il 44% di loro che ha esordito sull'app senza precedenti esperienze amorose.

Questi giovani che desiderano trovare l'amore, sono però intimoriti dal rischio di essere respinti. Oltre la metà, infatti, ammette che il terrore di essere rifiutati ha rappresentato un ostacolo nel costruire una relazione con un potenziale partner. Questa paura li ha portati più volte a lasciar perdere e quasi la metà evita di discutere del modo in cui "etichettare" una relazione, perchè non sa da che parte iniziare il discorso.

Complice anche il Covid, un fattore in questo contesto da non sottovalutare, che vede molti utenti della Gen Z che riconoscono di sentirsi più ansiosi nel parlare con nuove persone o più insicuri ai primi appuntamenti.

Trasformando gli incontri in modalità digitale, è cambiata anche la comunicazione, con giovani sempre più attenti ad analizzare la lunghezza dei messaggi, l'uso della punteggiatura e delle emoji, considerati degli indicatori per giudicare il potenziale interesse di una persona prima ancora di incontrarla fisicamente. Il 69% degli utenti si affida a questi indicatori digitali per decidere se proporre un appuntamento o meno, prestando attenzione a chi inizia la conversazione e alla frequenza dei messaggi, mentre due terzi decidono in base al tono della conversazione.

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