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L'allarme
22 Aprile 2024 - 12:00
Negli ultimi cinquant'anni, una vasta area agricola equivalente alle dimensioni dell'Austria è stata persa in Italia, soppiantata dall'espansione urbana e dal consumo di suolo. Questo allarme è stato lanciato dalla Coldiretti in occasione della Giornata della Terra, evidenziando un modello di sviluppo insostenibile che compromette l'ambiente e la sicurezza dei cittadini.
Nel 1970, l'Italia vantava oltre 250.000 km² di terreno agricolo, che rappresentava l'83% del territorio nazionale. Oggi, questa estensione si è drasticamente ridotta a meno di 165.000 km², ossia il 55% del paese, secondo i dati analizzati da Coldiretti e basati su cifre dell'Istat. La desertificazione delle aree rurali ha reso l'Italia più suscettibile a problemi, mancando la manutenzione costante che era tradizionalmente eseguita dagli agricoltori, soprattutto nelle aree interne.
Campi coltivati nel Cunese (Fonte IG @EliaOberto96)
Le conseguenze di questa trasformazione sono severe, con più del 90% dei comuni italiani che presentano territori a rischio idrogeologico, soggetti a frane e alluvioni. Questi rischi sono intensificati dagli impatti del cambiamento climatico. Coldiretti evidenzia che le superfici coperte artificialmente impediscono l'assorbimento dell'acqua piovana, la quale scorre superficialmente aumentando i rischi idraulici. A oggi, il consumo di suolo progredisce a un ritmo allarmante di 2,4 metri quadrati al secondo. Oltre ai rischi ambientali, vi è anche una preoccupante minaccia alla sovranità alimentare dell'Italia. La perdita di terreni agricoli dedicati alla produzione alimentare "brucia" circa 1 miliardo di euro di cibo ogni anno. Recentemente, anche l'installazione di impianti fotovoltaici su vasta scala ha contribuito a questa perdita, eliminando ettari di terreno agricolo produttivo.
È questa l'Italia che verrà? (Immagine creata con Intelligenza Artificiale)
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