Cerca

SHOPPING & PREGIUDIZI

«Scambiata per ladra perché sono nera»: Daisy Osakue denuncia un Apple Store

La campionessa italiana di lancio del disco fermata nel negozio Apple in centro. Lo sfogo sui social: «Hai bloccato me e non altra gente con cose in mano, perché?»

«Scambiata per ladra perché sono nera»: Daisy Osakue denuncia un Apple Store

Daisy Osakue in una storia Instagram denunciando l'accaduto e durante la finale olimpica di Parigi 2024

Va a fare shopping e diventa vittima di "racial profiling". È successo a Daisy Osakue, primatista italiana nel lancio del disco e volto noto dell’atletica nazionale, mentre si trovava nello store Apple di via Roma. L’atleta ha raccontato sui social un’esperienza che ha definito un "vulcano d’irritazione", sollevando il tema della discriminazione razziale.

Daisy Osakue, con le cuffie nelle orecchie, si è recata al negozio Apple per comprare un adattatore per il suo nuovo cellulare. Dopo aver scelto il prodotto al piano superiore, si è diretta al piano inferiore per valutare altri articoli. È stato allora che un addetto alla sicurezza si è avvicinato, chiedendole di pagare prima di uscire. "In che senso? Sto andando al piano di sotto, dopo che ho guardato quello che mi serve, pagherò giù", ha risposto Osakue, sorpresa e interdetta.

L'atleta, consapevole di trovarsi di fronte a un caso di "racial profiling", ha chiesto spiegazioni all'addetto: "Hai bloccato me e non altra gente con cose in mano, perché?". Per chiarire la situazione, Osakue ha mostrato il suo tesserino della Guardia di Finanza, sottolineando: "Hai bloccato l’unico militare di colore e l’hai fermato me perché credevi che stessi rubando". L'addetto non ha saputo replicare, e una dipendente Apple è intervenuta per confermare che il pagamento poteva essere effettuato anche al piano inferiore.

L'incidente ha lasciato Osakue turbata. "Capisco che l’addetto stava lavorando, capisco che è Natale e nei negozi c’è caos, capisco che ci siano furti, ma il 'racial profiling' resta 'racial profiling'", ha dichiarato. La campionessa ha sottolineato come il comportamento dell'addetto si basasse su preconcetti piuttosto che su fatti concreti.



Nonostante l'accaduto, Osakue ha apprezzato le scuse dei dipendenti Apple, che si sono dimostrati "carinissimi". "Trovarsi in questa situazione mi ha dato molto, molto fastidio", ha confessato Osakue, che ha cercato di sdrammatizzare con un sorriso: "È tutta colpa mia, che ho pensato di uscire di casa, sotto Natale, per fare shopping". 

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.