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L'evento
24 Settembre 2025 - 04:26
Il Salone dell’Auto, la celebrazione dei motori nelle versioni più innovative, torna il prossimo week-end. Tra venerdì 26 e domenica 28 settembre il cuore del centro cittadino, da piazza Castello a piazzetta Reale, sarà un andirivieni di gente.
Alla presentazione di ieri pomeriggio presso la sede delle OGR di corso Castelfidardo 22, un’anticipazione delle aspettative per questa edizione. Tanti i brand asiatici: Voya, Omoda, Leapmotor e, ovviamente, BYD, oggi leader mondiale dell’elettrico. Spazi per i test di guida e presentazioni inedite: come la Hyundai Ioniq 9, una vettura e una concept car ispirata ai videogiochi. «Non si può dire di più», spiega il presidente del Salone Andrea Levy.
L’obiettivo è raggiungere un’affluenza che sfiori il mezzo milione di persone.
A conciliare il target: ingresso gratuito e orario prolungato 9–19, oltre all’esposizione a cielo aperto. I portali d’ingresso saranno due: uno in piazza Castello, angolo via Roma, e l’altro su viale Primo Maggio, per l’accesso ai giardini dei Musei Reali.
Chiamatelo know-how, «saper fare», cultura. O più semplicemente radici: l’auto è ancora inscritta nella storia della città. Lo ribadisce il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, presente alla conferenza stampa. «Riportare il Salone dell’Auto a Torino era simbolico. “Le radici profonde non gelano” e credo che quelle del settore automotive a Torino non siano gelate neanche nei momenti di crisi proprio perché profonde».
«Oggi i tempi sono maturi per cambiare il paradigma di come si impiegano le risorse pubbliche: ad essere incentivate devono essere le imprese, nella produzione e nell’assunzione, più che i consumatori», aggiunge. Visione condivisa dall’assessore regionale alle Attività produttive Andrea Tronzano: «Soldi alla filiera, per sostenere la catena componentistica e i sacrifici degli imprenditori. Dobbiamo mantenere Torino capitale dell’auto».
Tanti i debutti. A partire dal Turin Automotive Design Award (TADA): il primo riconoscimento europeo interamente dedicato al design automobilistico cinese, nell’ambito di “Piemonte meets China”, per valorizzare l’evoluzione stilistica e progettuale delle case orientali e costruire un dialogo con la tradizione piemontese, storicamente legata a marchi iconici come Pininfarina. «Il Salone mette in mostra tutte le novità del mercato, avvicinandole al pubblico che potrà rendersi conto di quanto il sistema sia pronto alla sfida della transizione ecologica», ha dichiarato Levy.
Resta una possibile contraddizione: che ne sarà delle tende pro-Pal insediate davanti a Palazzo Madama? E i pro-Pal proveranno a bloccare il Salone come annunciato? Il primo cittadino: «Vogliamo rendere il Salone compatibile con il diritto di manifestare. È importante che la città faccia sentire la sua vicinanza al popolo palestinese e sono convinto che riusciremo a coniugare le due cose».
Non è chiaro se i pro-Pal saranno invitati a «trasferirsi altrove», ad esempio in piazza Risorgimento, come per la Vuelta. «Ci sono diverse ipotesi: Questura, Digos e Polizia municipale stanno analizzando gli scenari. È nostra esigenza manifestare solidarietà al popolo palestinese e svolgere un Salone in sicurezza», conclude.
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