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DIVARI ECONOMICI
21 Dicembre 2024 - 13:15
Immagine di repertorio
Le differenze retributive tra Nord e Sud Italia non sono solo una questione di numeri, ma riflettono una realtà economica e sociale complessa. Nonostante l'abolizione delle gabbie salariali negli anni Settanta, le disparità nei salari tra le diverse regioni italiane sono ancora evidenti. Un'analisi dell'ufficio studi della CGIA mette in luce come, nel 2023, i dipendenti privati del Nord percepiscano stipendi mediamente superiori del 50% rispetto ai loro colleghi del Sud.
Milano si conferma il fulcro economico del Nord Italia, con una retribuzione mensile media di 2.642 euro, la più alta del Paese. Seguono Monza-Brianza con 2.218 euro e le province lungo la Via Emilia, come Parma (2.144 euro), Modena (2.129 euro) e Bologna (2.123 euro). Questi dati non solo evidenziano la forza economica del Nord, ma anche la concentrazione di grandi imprese e multinazionali che offrono stipendi più elevati rispetto alle piccole e medie imprese.
Nonostante le difficoltà, le piccole e medie imprese (PMI) sembrano reggere il colpo. A differenza delle crisi passate, quest'anno non si registrano ritardi significativi nel pagamento della tredicesima, anche nei settori più colpiti dal rallentamento produttivo. Tuttavia, molte PMI hanno deciso di sospendere l'attività durante le festività natalizie, permettendo ai dipendenti di usufruire delle ferie accumulate.
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