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Il bilancio del Piemonte
19 Febbraio 2025 - 03:13
Andrea Tronzano
Palazzo Lascaris gremito per la grande occasione, ossia per la discussione sul bilancio di previsione dei prossimi anni. Sugli scranni della Giunta, però, ieri sedeva solo l’assessore Andrea Tronzano, orfano del Presidente impegnato altrove e dei colleghi assessori, in altre faccende affaccendati. Ne hanno approfittato il Pd e i gruppi di opposizione (M5s e Avs) con un fuoco di fila incrociato che ha sfiorato l’ostruzionismo di aula. Non è cosa semplice offrire una lettura, la più possibile vicina alla realtà, di quel che è accaduto. Anche le assenza in una circostanza come questa, possono essere interpretate: assessori soddisfatti per aver strappato il budget desiderato, hanno ritenuto inutile la loro presenza; altri non si sono fatti vedere, forse perché delusi per non aver ottenuto ciò che avevano chiesto. Ma anche l’opposizione vuole la sua parte e le minoranze hanno deciso il muro contro muro per ottenere qualcosa anche loro. L’assessore al Bilancio Tronzano è una persona di buon senso e fino all’ultimo, calcolatrice alla mano, ha cercato di accontentare un po’ tutti. Se ci sia riuscito o meno lo si saprà più avanti e, se ci saranno malumori, lo si capirà solo dopo il voto finale. Quantomeno, Tronzano sembra essere riuscito nella difficile impresa di non scontentare nessuno: alla cultura, come all’agricoltura, per i trasporti e il lavoro. Su un altro piano, poi, c’è la politica, quella di più alto livello e che riguarda la Sanità.
Da una parte il Pd che ha tuonato con la sua capogruppo Gianna Pentenero che però ha esagerato nel sommare i “buchi” dei prossimi tre anni, mentre si sarebbe dovuta limitare solo ai prossimi 12 mesi. C’è Sarah Disabato, leader di M5s, che ha sfoderato dal guardaroba un’elegante giacchetta rosa, più aggressiva che mai nello snocciolare i numeri di un bilancio che per i grillini fa «acqua da tutte le parti». Più silenzioso, ma più di altri potrebbe dire in ambito sanitario, Mauro Salizzoni, forse un po’ distratto dal prossimo carnevale di Ivrea che per decenni lo ha visto aranciere, prima dei Diavoli e poi dei Mercenari. Ma Tronzano non era poi così solo, gli hanno fatto scudo gli ex assessori Fabrizio Ricca e Luigi Icardi e i consiglieri Paolo Ruzzola, Roberto Ravello, Davide Nicco, Elena Rocchi e Sergio Bartoli della lista Cirio che, però, sembra aver siglato con il collega Dem Alberto Avetta un “gruppo ombra” tutto canavesano per ricostruire il ponte Preti. Un ultima polemica prima della chiusura della prima giornata, viene dalle donne (quelle di sinistra) che contestano con Conticelli, Pentenero e Paonessa, la riduzione dei fondi per la tutela legale delle donne vittime di violenza, «mentre 900 mila euro vengono stanziati sul Fondo vita nascente». Gli animi, al termine della seduta del mattino, sembravano essere più sereni; anche le opposizioni apparivano intenzionati a evitare ulteriori ostruzionismi. Negli interventi conclusivi ciascuno dirà la sua, Cirio si presenterà per tirare le fila e il bilancio sarà approvato senza particolari traumi, almeno da un punto di vista politico, mentre sui numeri ci sarà ancora molto da dire.
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